Tri.NO :: Contro il sito per rifiuti radioattivi

Purtroppo, le cose non stanno andando come avremmo sperato andassero e cioè che si continuassero ad utilizzare le stesse regole e valutazioni scientifiche usate per individuare i siti idonei della CNAI, anche per le autocandidature.
Un sindaco alza la mano e dice: “metto a disposizioni il mio territorio anche se non è risultato idoneo” e la politica dice “Grazie” e modifica le regole previste per la rivalutazione delle aree autocandidate. Nella conversione in legge del decreto legge che aveva aperto alle autocandidature, sono infatti comparse queste “magiche” parole:
«In particolare, la Sogin S.p.A. accerta che eventuali aree autocandidate non presenti nella proposta di CNAI possano essere riconsiderate tenuto conto di vincoli territoriali nel frattempo decaduti o sostanzialmente modificati o per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto preliminare del Parco Tecnologico»

Di fatto una “Legge ad Tridinum” (essendo Trino l’unico comune ad essersi autocandidato), che verrà rivalutato tenendo presenti modiche al progetto originale per renderlo “compatibile” con il territorio autocandidato (non più il contrario) ed aprendo di fatto l’idoneità di un territorio che nelle valutazioni precedenti è stato per ben due volte bocciato perché NON IDONEO.
Una scelta che se venisse fatta aprirebbe alla costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi in un’area ad alta densità di popolazione, che in un raggio di 50 Km coinvolgerebbe più di un milione e 700 mila abitanti e ben 6 capoluoghi di provincia Vercelli, Biella, Novara, Alessandra, Asti e la stessa città metropolitana di Torino e capoluogo di Regione.
Il deposito è progettato per ospitare solo i rifiuti radioattivi a BASSA e al più MEDIA attività ma temporaneamente (e chissà per quanto tempo) ospiterà anche quelli ad ALTA intensità. I rifiuti ad alta intensità di Saluggia verranno quindi spostati di soli 15 Km e tolti da un luogo pericoloso vicino a corsi d’acqua, per essere messi in un luogo altrettanto pericoloso, in una zona umida in mezzo alle risaie, con acqua affiorante, falde acquifere altamente vulnerabili e dove a soli 2 metri di profondità si trova uno dei bacini più grandi del Piemonte cui attingono gran parte degli acquedotti piemontesi. Non osiamo pensare cosa succederebbe in caso di perdite, contaminazioni e di incidente.

Fermiamo questo scempio facciamo in modo che l’autocandidatura di Trino venga ritirata e che le regole con cui verranno rivalutate le aree autocandidate siano le stesse utilizzate in precedenza senza modiche: NO alla Legge da Tridinum.
Per favore fai girare l’informazione, ci sono più di 1.700.000 persone potenzialmente coinvolte che devo sapere quello che sta succedendo. Più persone possibili devo firmare la petizione è l’unico modo per far sentire la nostra voce.

Maggiori informazioni sul percorso che ha portato alla Legge ad Tridinum, in questo articolo di Umberto Lorini su LA VOCE: https://www.giornalelavoce.it/news/attualita/540663/approvata-la-legge-pane-che-spiana-la-strada-per-il-deposito-nucleare-a-trino.html

Giuliano e il Comitato Tri.NO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *