L’EZLN si formò nel 1983 nelle regioni indigene del Chiapas. Per dieci anni si andò radicando nei villaggi e, dopo un’ampia consultazione con circa 500 comunità, decise di entrare in guerra, una scelta che prese forma concreta con la sollevazione del primo gennaio 1994, lo stesso giorno in cui il Messico aderiva al Trattato di libero scambio (NAFTA) in America. La guerra durò meno di due settimane perché la società civile si mobilitò esigendo la pace. Cominciò così un periodo di dialogo tra il governo e l’EZLN.
Raul Zibechi compie l’analisi di quel processo e dei segni lasciati nella società messicana e sud americana. Ma anche di come quel disegno “comunitario” abbia un valore per il futuro nel mondo, dopo il fallimento del “socialismo reale” e la profonda crisi del “capitalismo globale”. Se, come crediamo, dobbiamo inventarci un mondo (non avendo più modelli) quello zapatista ci può aiutare a ricercare una via d’uscita nuova.