Fermiamo le stragi di migranti

Il Governo sembra aver, parzialmente, risolto il “problema dei migranti”.

La strage di domenica 26 febbraio (della quale si parla perché accaduta sulle nostre sponde) e le centinaia di morti delle settimane precedenti in acque internazionali, apparentemente, riducono il numero degli sbarchi “clandestini”: effetto delle limitazioni di intervento delle Ong contenute nel decreto del Governo.
E si tace che nei giorni scorsi gli sbarchi a Lampedusa sono triplicati, ma questo fa parte del gioco al massacro delle politiche nazionali e europee in materia di migrazioni.

La Presidente Meloni, e i suoi vassalli di Governo, continua a sostenere la necessità di fermare i migranti alla partenza, mostrando di non conoscere le cause e le forme dei flussi migratori e di ignorare la storia passata delle migrazioni. Le migrazioni non si possono fermare, non è mai stato possibile, forse si possono governare ma anche questa non è impresa semplice.

Se non vogliamo che il numero dei morti in mare aumenti si deve predisporre: un diffuso sistema di salvataggio in mare, strutture di accoglienza capaci, rapidamente, di favorire le domande d’asilo, di vagliarle e di inviare i migranti in luoghi di accoglienza dignitosi.
Per questo sono necessari, subito, due atti: la libertà di manovra delle navi delle Ong per il soccorso in mare (il ritiro del decreto Piantedosi) ed un piano europeo sulle migrazioni.

Ma subito diventa urgente che le Questure rafforzino il personale (anche civile) per il riconoscimento dei migranti e il rilascio dei permessi di soggiorno provvisori o definitivi, evitando così la situazione di abbandono nella quale vivono coloro che vorrebbero richiedere asilo ma viene negata loro la possibilità.

Non c’è alternativa al rispetto del “diritto del mare” e del diritto internazionale, ignorato troppe volte, e calpestato in Italia quotidianamente dalle Istituzioni locali e di Polizia.

Bisogna agire subito per garantire la vita e dignità delle persone migranti, in libertà e in autonomia, disobbedendo alle leggi ingiuste e favorendo l’accoglienza, perché nessuno è clandestino.

1 commento

  1. Chiediamo traghetti pubblici dalla Libia e Siria…controlliamo con la carta d’identità le persone che arrivano …e come succede in altre nazioni del nord-Europa insegnano bene loro italiano ( e non come le coop.di Ivrea di sinistra che appena potevano li abbandonavano all’ignoranza e alla fame perché avevano altri migranti in arrivo che erano finanziati meglio) e inglese/ francese in modo che siano poi liberi di spostarsi dove vorranno…
    In tv c’è la telecronaca della guerra minuto per minuto…morti, feriti, scappati…nel mediterraneo sono morte migliaia di persone senza potersi difendere…altro che guerra…una guerra tra povera gente e ipocrisia della Sinistra e Destra…e 5S.. una guerra che si combatte su più fronti…in Africa portando via acqua, petrolio, derrate alimentari, minerali preziosi …obbligando gli africani ad usare abbigliamento europeo, togliendo loro la possibilità di qualsiasi azione di indipendenza…i governi vengono scelti dai potenti europei che noi, cittadini per bene, andiamo a votare…non vedo nessuno in piazza a livello nazionale per difenderli…non vedo un coordinamento nazionale tra gruppi che lavorano per il bene dei migranti…cioè gente che dal basso vuole ottenere qualcosa veramente….certo molti di noi li hanno aiutati con l’elemosina e accoglienza anche in edifici abbandonati..e si fa finta di nulla…e qualche corso professionale…ma questi Santi sono troppo pochi e poi non risolvono il problema strutturale…l’italiano medio cattolico vuole state tranquillo ( e’ contento che si inviano armi a destra e manca).. oppure non conosce nemmeno queste realtà….non fermiamoci al lamentio verso istituzioni ormai Sorde

    Realizziamo un coordinamento nazionale con africani e italiani insieme o lavoriamo per farlo….io ci sono…
    Donatella Nespolo ( Anpi Valle Elvo e NES ivrea e Biella, Centro Gandhi ivrea)

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