Il “jazz” del XXI secolo. Una discografia

Quella che proponiamo è una discografia essenziale (20 titoli, un numero inferiore sarebbe stato impossibile!) di quella musica contemporanea che viene chiamata jazz. Produzioni significative dei primi venti anni del XXI secolo.
I criteri adottati sono “estetici”, come possono esserlo per una forma d’arte: ricerca di un linguaggio innovativo (alla quale abbiamo prestato particolare attenzione) e rappresentatività nel panorama preso in considerazione.

Dopo un’analisi riscontriamo una scarsa propensione alla ricerca e all’innovazione della lingua musicale, ma si intravedono spazi entro i quali “qualcosa” può accadere. Per questo ci siamo soffermati su musicisti che hanno lasciato segni originali e duraturi nella storia del jazz o sembra possano farlo. Il risultato è una fotografia delle rilevanze e delle potenzialità di questa musica così dinamica e polimorfa.

Preparare questa discografia è stato un po’ come rispondere alla domanda da dove viene e dove sta andando il jazz (o quella musica che così viene chiamata) del XXI secolo?

Cominciamo con sette “maestri”. Vecchi per età come Bill Dixon (1926-2010) e poi la generazione tra gli anni ’40 e i ’56: grandi “maestri” che hanno segnato e segnano ancora la strada di questa musica. Questi autori costituiscono i riferimenti per molta parte del “jazz” che segue. L’ordine dei cd è cronologico. Poi mescoliamo, sempre in ordine cronologico, cd europei e Usa che dei “maestri” sono, in un certo senso, l’evoluzione oppure rappresentano la novità emergente.

Manca molta musica significativa, ma non potevamo dilatare all’infinito le scelte. E’ certamente una lista parziale, cioè di parte e incompleta, ma speriamo stimolante e rappresentativa. Sono rimasti fuori molti importanti musicisti e molte opere, ma dovendo fare delle scelte, era inevitabile. Gli italiani sono i più sacrificati: tolta qualche intrusione dell’elettronica, non c’è molto di “nuovo” (anche se la qualità delle interpretazioni è complessivamente notevole). I cd scelti non sono necessariamente i migliori, sono spesso significativi oppure quelli che ho ascoltato di più o mi sono piaciuti di più.

Qui la lista:

Venti CD di “jazz” del XXI secolo

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