Draghi e noi :: Illusioni e distrazioni di massa

Il banchiere Draghi ha un’ideologia chiara: prima di tutto la produzione e i consumi. Tutti i partiti sono d’accordo, anche quelli all’opposizione!

Che il Natale festeggi la nascita del dio dei cristiani se lo sono dimenticato anche i cristiani, perché il vangelo del capitale passa attraverso lo shopping e il Pil è la sua voce. Questo è l’essenziale.

Per produrre e consumare non sarà necessaria l’esibizione del green pass “super”, si può “liberamente”, anzi si deve obbligatoriamente produrre e consumare, altrimenti come si potrà spiegare tra qualche mese che la ripresa del Pil al 6% non c’è ed è stata solo propaganda? Ma per allora Draghi sarà Presidente della Repubblica e se ne farà un baffo.

La cultura e i divertimenti sono il superfluo e quindi saranno sottoposti al vincolo dell’esibizione del super lascia passare.

Noi, quelli buoni e vaccinati, perché abbiamo senso civico e siamo la maggioranza, potremo divertirci e avvicinarci alla cultura, gli altri, egoisti individualisti resteranno consegnati, in punizione.

Nemmeno dopo aver dimostrato che non hanno il Covid con il tampone potranno accedere alla sfera della cultura e dei divertimenti, chi non si vaccina è nella lista nera dei cattivi (questo è lo stigma!) e quindi deve essere punito, in continuità con la più ovvia delle pedagogie repressive, da sempre poco efficaci!

Lo Stato si fa etico e il grande Robespierre ci aiuta a capire cosa succede ad uno Stato che si pone l’obiettivo di “imporre il bene”.

Ma questo è l’aspetto esteriore di Draghi e del suo governo: discreto, di poche parole, molto responsabile, autorevole. Questa faccia serve a tenere insieme i protagonisti del nulla (i partiti) che obbediscono alle leggi del mercato globalizzato.

La pratica autorevole ed efficace passa attraverso l’illusione e la distrazione di massa.

Illuderci che con questi vaccini si possa immunizzare la società, ipotesi impraticabile per la continua circolazione del virus e delle sue naturali trasformazioni. Questi vaccini riducono i rischi, attenuano gli effetti, ma non ci immunizzano, mentre tutti i media usano questo verbo con la disinvoltura tipica della propaganda di regime.

In un mondo globalizzato sarebbe necessario diffondere il vaccino anche nei paesi poveri ma ciò sarebbe possibile solo cancellando i brevetti per renderli economicamente abbordabili.

L’immunizzazione è un’illusione (una menzogna) di Stato!

Ma ancora più efficace è l’impegno del governo per distrarre i cittadini. Mentre lancia allarmi ingiustificati e pratica la strategia della paura anti Covid, con l’aiuto acritico dei media, il governo elabora il Pnrr e la Legge di Bilancio: vaghi nelle priorità e nelle cifre, ma chiari negli intenti.

Non affrontano l’aumento e l’estensione della povertà e della disoccupazione; abbassano le tasse dei ceti medio alti; non si avviano i necessari profondi cambiamenti nella sanità pubblica per rafforzarne la medicina di base e territoriale, né sul piano dei finanziamenti né su quello dell’aumento del personale; il decreto “semplificazione” toglie vincoli per l’assegnazione degli appalti delle opere pubbliche e favorisce le aggregazioni private indicando chiaramente il modello delle grandi società multiservizi che diventeranno soggetti monopolisti; si liberalizzano i servizi nei Comuni, costringendo gli Enti Locali che opteranno per la gestione pubblica a “giustificare” (letteralmente) il mancato ricorso al mercato; non c’è alcuna politica di investimenti diretti finalizzata alla difesa del territorio contro il dissesto idrogeologico, al recupero e alla difesa dei beni paesaggistici, culturali e artistici; non c’è alcuna inversione di tendenza che arresti la cessione della ricerca pubblica ai privati; non c’è un impegno straordinario per la scuola e non ci sono fondi per il personale. Finalmente si realizza pienamente il disegno economico sociale neoliberista.

Mai governo fu peggiore di questo.

Ma questo accade davanti all’inattività dei sindacati confederali, preoccupati solo del riconoscimento come interlocutori, alla fragilità dei sindacati di base e della sinistra radicale, attenta da anni a ricercare identità e unità inutili, perché fondate sul nulla (ideologia?) e sull’incomprensione dei processi in corso.

Che fare?

1 commento

  1. E’ l’ultimo atto prima dell’avvento del fascismo al governo.
    A questo punto di mercificazione dell’umanità che non ha più diritti ma solo il dovere di “consumare” i prodotti (compresi i vaccini) per comprarne sempre di nuovi, auspico che paradossalmente vinca il fascismo, quello vero, non come oggi camuffato.
    Credo che la vera politica di sinistra debba ricevere questo colpo al cuore per farlo di nuovo funzionare e per uscire dai salotti intellettuali in cui se la canta e suona da sola.
    Ormai la lacerazione è avvenuta, il pugno di ferro di Draghi è stato appoggiato anche da LEU. E allora “Che fare?”
    E’ troppo tardi per porsi questa domanda quando si sono fatti troppi compromessi a livello politico! E intanto la Scuola continua da anni a disinteressarsi della formazione dei giovani al pensiero critico e i pochi comunisti rimasti raccolgono gruppi sparuti di giovani dei Centri sociali, diffondendo una cultura di nicchia.
    A monte di questo sfacelo ritengo proprio che ci sia la mancanza di attenzione sulla formazione del pensiero e sulla consapevolezza di sé dei giovani. Non si può diffondere la cultura se non si danno loro gli strumenti per apprezzarla. Grazie per l’occasione di riflessione.

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