Con questo articolo vogliamo aprire un osservatorio sulle condizioni dei carcerati e di tutti quelli che vivono in una condizione di restrizione della libertà personale. Seguiranno altri interventi e documenti che cercheranno di descrivere, e mettere in discussione, le condizioni delle carceri, dei Cpr e di tutti i luoghi in cui viene meno il rispetto dei diritti.
Da Carmilla on line… Ci sono morti che pesano come piume: le grandi verità non tramontano mai. Nove morti vagano nella nebbia umida di pianura, persi, come fantasmi. Sono spettri che non spaventano nessuno. Se li incontri nella notte non li riconosci, perché non hanno volto, non hanno storia, non sono il retaggio di vite vissute. Nove morti nel giorno effimero della mimosa. Nove morti all’alba della prima ondata pandemica, nel cuore dell’ultimo avamposto progressista. La rivolta del carcere di Sant’Anna, a Modena, è una scoria radioattiva che continuerà a lungo a emettere luci velenose; hanno provato a interrarla, questa scoria, descrivendola come un suicidio di massa. L’autoassoluzione dell’istituzione, travolta dalla pazzia umana: migliaia di reclusi in agitazione in tutta Italia, raccontati alla stregua di una mandria impazzita che si precipita nel vuoto. Otto marzo. Tredici morti. Nove suicidi a Modena. Un “malore attivo” di massa.