La solidarietà non si processa

Mentre a Roma è iniziato un processo a carico di quattro eritrei accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver aiutato due donne a fuggire dal Paese africano…

…a Trieste all’alba di martedì 23 febbraio la polizia è andata in casa di Lorena Fornasir e di Gian Andrea Franchi, noti per le azioni di solidarietà con i migranti della rotta balcanica a Trieste (l’Associazione Linea d’Ombra).
La casa è stata perquisita e hanno sequestrato loro i telefoni e i computer. Gian Andrea Franchi è imputato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lorena Fornasir è l’autrice del Manifesto
Un ponte di corpi che convoca donne e uomini a chiedere l’apertura delle frontiere.

Noi siamo con loro, collaboriamo con tutt* quell* che agiscono per garantire il diritto d’asilo, i diritti umani e la libertà di muoversi oltre le frontiere. Diritti che i paesi europei non sono più in grado di garantire perché divorati dalle leggi dell’accumulazione capitalistica che miete più vittime sociali della ricchezza prodotta.

La solidarietà non si processa e non ci si fa beffe del diritto internazionale, delle leggi del mare e della carta dei diritti umani!

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