“No hay caminos, hay que caminar… Caminar preguntando” …di marco sansoè

Propongo a tutte e tutti una riflessione per “uscire dalla politica”, per addossare i nostri destini a quelli delle altre persone, per scegliere una strada aperta in diverse direzioni, per non farci ammorbare dal Palazzo durante la ricerca collettiva di percorsi che vadano oltre i disastri del capitalismo, oltre la crisi irreversibile della democrazia rappresentativa.
Un’ipotesi che potrebbe permetterci la costruzione di comunità politiche che scelgono il conflitto permanente come strumento per il superamento dello stato di cose presente.


1 commento

  1. Ho letto la tua bella dissertazione “No hay caminos, hay que caminar… Caminar preguntando” e ti ringrazio…
    Ti ringrazio perchè leggendola, pur nella consapevolezza della difficoltà dell’impresa, ho provato conforto nelle tue parole e mi sono sentito un po’ meno solo…
    Riconosco in esse, con un po’ di amarezza, quel senso di sconfitta che però non implica la resa.
    In un mondo nel quale le debolezze e i fallimenti vengono continuamente rinnegati per alimentare l’immagine dell’uomo forte, o presunto tale, al comando, mi paiono sinceramente la via più dignitosa e coraggiosa per resistere e forse anche per innescare un cambiamento…
    A presto.
    Alessandro

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