Tre improvvisazioni. Parole suoni e immagini per il lungo Sessantotto italiano

2019. Tre lezioni, o forse conferenze, sul Sessantotto, inteso come percorso storico, sociale, culturale e politico, interrotte e completate da musica e immagini video.

Le parole si muovono da una scaletta minimale, pochi punti su una paginetta. La musica e le immagini vengono dopo le parole, ma i musicisti non sapevano ciò che avrei detto, io non conoscevo ciò che avrebbero suonato. Anche le immagini non erano a me note.

Ci eravamo confrontati solo un paio d’ore per dirci i presupposti e le intenzioni,  in comune abbiamo l’età e le nostre diverse esperienze di immersione in quegli anni.

Volevamo riprodurre lo spirito del Sessantotto: dinamica improvvisazione e feconda creatività! Quel percorso politico non fu facile ma è storicamente fondamentale. Questa riproduzione è certamente meno importante, ma mantiene la stessa complessità e forza perché contiene lo stesso spirito di ricerca.

I compagni di strada di questo progetto sono Marco di Castri per le musiche, la selezione e il montaggio dei video e… la condivisione intensa del progetto, i musicisti che con lui, al sax soprano e alla chitarra, hanno permesso quell’esperienza sono Roberto Bevilacqua al contrabbasso ed Enrico Grosso alla batteria; Luca Biasetti ne ha permesso tecnicamente la realizzazione nello Spazio Hydro (che non c’è più perché spazzato via dall’alluvione dell’ottobre 2020).

Questa è la registrazione della voce e dei suoni delle tre serate.

Marco Sansoè

Il rinnovato processo produttivo plasma la società, compie il “miracolo” ma molti non ci credono.
“Assemblea! Assemblea!”. “Io sono mia”. “L’immaginazione al potere”. Esplode la democrazia: il sapere è plurale, è di tutte e tutti.
La politica si scompone e ricompone, apre molte strade e poi si perde. Edipo non riconosce il padre e così non se ne libera.

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