Con quali alpini festeggeremo nei prossimi giorni? …di Daniele Gamba

Riportiamo una intervento di Daniele Gamba del Circolo Tavo Burat Pubblicato sul sito del Circolo Tavo Burat:  https://tavoburat.altervista.org/con-quali-alpini-festeggeremo-nei-prossimi-giorni/ Con una interessante nota che lo attualizza ulteriormente.

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Con gli Alpini che dopo il 3 settembre del ’43 optarono per la Repubblica di Salò ? O con gli Alpini che dopo quella data scelsero di non collaborare con i nazisti (furono per questo arrestati e deportati) o decisero di combattere i nazi fascisti con le formazioni partigiane o con le Forze Alleate entrando a far parte del Corpo di Liberazione Italiano?

Nel sito Vecio.it si documenta con scrupolo quali e quanti corpi alpini furono legati ai fascio-nazisti (vedi al link) e quali e quanti invece parteciparono alla Guerra di Liberazione (vedi al link anche le decorazioni riconosciute).

Nelle Adunate, purtroppo, si evita di mettere in rilievo il valore di quella scelta, Alpini che furono disobbedienti e/o combattenti contro fascisti e nazisti, assumendoli a riferimento; viene invece preferita una generica esaltazione di queste truppe militari di montagna in un contesto di cieco e vetusto patriottismo, come si evince dall’ignobile inno dell’adunata biellese.

Un patriottismo che non tiene conto della effettiva “mission” assolta da questo corpo militare nel corso degli anni: le deplorevoli guerre di aggressione, i crimini nelle colonie e nei paesi occupati ed anche battaglioni che scelsero di combattere per “la parte sbagliata”, con i Repubblichini e contro i Partigiani.

Un patriottismo dunque inadeguato a valutare se i compiti di difesa armata sono assegnati e perseguiti nel rispetto delle indicazioni costituzionali (art. 11 – L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; art 52 – L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica) considerando anche la Tutela dell’Ambiente (art.lo 9 della Costituzione).

Recenti sondaggi indicano che la maggioranza degli Italiani è contraria al riarmo ed all’invio di truppe: questi cittadini sono maggiormente preoccupati per la difesa dei diritti, dello stato sociale ed economico, meno per la difesa dei confini o di improbabili invasioni.

Sapranno gli Alpini sfilare tenendo conto di questo stragrande e diffuso sentimento, l’anti-bellicismo? O si faranno “usare” da chi soffia sul fuoco, da chi vende paure ed armi?

Gli Alpini, va inoltre ricordato, non sono presenti nel biellese solo in questi tre giorni dell’Adunata ma si esercitano per ben 155 giorni all’anno nel Poligono Militare della Baraggia di Candelo Massazza con la Brigata Alpina Taurinense. Un “esercizio” che purtroppo è condotto da anni senza aver prima redatto una Valutazione di Incidenza Ambientale, ovvero senza rispettare le norme di tutela delle aree protette della Rete Natura 2000, individuando le criticità, le prescrizioni e le misure necessarie per non arrecare danno alla biodiversità lì presente (in questi tempi di cambiamento climatico è molto più importante la Difesa della biodiversità che di un confine). Verranno gli Alpini alla Adunata di Biella assicurandoci che entro pochi mesi provvederanno a redigere la VINCA e che adotteranno adeguate misure, tra cui lo stop delle esercitazioni di tiro nei periodi di nidificazione?

In ultimo ma ancor più rilevante. Gli Alpini che a maggio sfileranno per Biella a pochi giorni dalla Festa Nazionale del 25 Aprile illustreranno in parata, con fierezza, di essere eredi di quella parte di Alpini che nel ’43 combatterono fascisti e nazisti nell’unica guerra di liberazione da loro sostenuta in favore del popolo italiano? Ne rivendicheranno le scelte e gli ideali ? In questi tempi bui e bellicosi le parate di orgoglio militare fine a sé stesso possono essere molto pericolose e non ne abbiamo bisogno. Ri-affermare la scelta antifascista, anche come corpo militare, è l’unico antidoto alla retorica bellicista.

NOTA:

L’A.N.A. ha riconosciuto nel 2001 pari dignità agli Alpini che combatterono per la Repubblica di Salò:

27 maggio 2001, l’A.N.A. riconosce gli alpini della R.S.I.

Gli alpini della R.S.I. vengono riconosciuti dall’A.N.A dopo oltre 55 anni di oblio

ovvero nelle Adunate anche questi Alpini (fascisti) o chi li prende a riferimento possono partecipare e festeggiare come gli altri, nonostante le vergognose azioni messe in campo dalla Divisione Alpina Monterosa:

https://archivi.polodel900.it/entita/Divisione%20RSI%20Alpina%20%22Monterosa%22

https://it.wikipedia.org/wiki/4%C2%AA_Divisione_alpina_%22Monterosa%22

Alla Città di Biella è stata riconosciuta nel 1980, da Pertini, la Medaglia d’Oro al Valore Militare  con questa motivazione:

“Per le genti del biellese – ribelli da sempre al servaggio e all’ingiustizia, dalle gloriose tradizioni Risorgimentali, prime nelle grandi lotte sociali – la Resistenza fu spontanea riaffermazione d’attaccamento alla Libertà ed agli insopprimibili diritti dell’uomo. Migliaia di ebrei e di ex militari italiani e alleati furono sottratti alla deportazione della popolazione generosa, fonte e supporto determinante delle formazioni armate. Eroica quotidiana lotta, nonostante feroci rastrellamenti e barbare rappresaglie – sabotaggio della produzione per i nazisti – fabbricazione di armi per le Formazioni partigiane – incursioni di sabotatori anche lontano dalle basi biellesi – massicce azioni di collegamento con le Forze Alleate – atti di autogoverno del CLN in tutta la zona, quali: tassazione straordinaria, stipulazione ed applicazione “Contratto sindacale della Montagna”, in uno con il salvamento totale delle fabbriche e l’autoliberazione di Biella, prima tra le Città del Nord, completano il quadro operativo ed illustrano l’efficienza della Resistenza Biellese. 667 Caduti, 313 invalidi e mutilati furono il prezzo della lotta per la libertà conclusasi con la resa incondizionata – in Biella – del 75° Corpo d’ Armata tedesco e dipendenti Divisioni fasciste Monterosa e Littorio. – Biella, settembre 1943 – aprile 1945″.

Con l’Adunata a Biella degli ALPINI, stante la riabilitazione  degli Alpini della divisione Monterosa avvenuta nel 2001, possono sfilare anche quelli che scelsero di stare dalla parte sbagliata e che i Partigiani biellesi combatterono. Un paradosso inaccettabile.

3 commenti

  1. Ma perché questo accanimento e questa ostilità a tutti i costi contro tutto e tutti?
    Perché?
    Di errori ne sono stati fatti tanti, molti. Negarlo sarebbe dire il falso.
    Ma perché questo tentativo di cercare di sabotare, sempre, ogni tradizione in cui moltissime persone si rispecchiano?
    Perché quando si parla dell’adunata degli alpini si parla solo dei corpi che hanno poi aderito alla repubblica di Salò, e degli alpini che ancora in questo momento stanno spalando fango, tagliando piante e aiutando la gente nelle zone del Piemonte colpite dal maltempo?
    Il Corpo ha commesso degli errori? Si
    È stato un errore lasciare sfilare anche il battaglione Monterosa? Assolutamente si
    Ma gli alpini alla popolazione dagli anni 50 in poi hanno fatto anche del bene tramite i corpi in servizio e le associazioni di protezione civile? CERTO CHE SI, e perché non si parla MAI di questo??

  2. *
    … Alla repubblica di Salò e NON degli alpini che ancora in questo momento stanno spalando fango, e aiutando la gente nelle zone del Piemonte colpite dal maltempo?

  3. Molta gente spala fango, volontari e cittadini qualunque, ma nessuno fa a loro un monumento. Gli Alpini fedeli allo Stato, anche quello fascista che invade la Russia e fa stragi in Libia, sono ricordati, coccolati e gli si dedica una città, quest’anno sarà Biella, che verrà bloccata e sconvolta dalla loro adunata. Non ti basta?

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