Lettera aperta ai “solidali”

Ai sostenitori dell’aiuto concreto
Ai teorici della denuncia politica
Ai veri e unici detentori della difesa dei valori costituzionali


Una società che disprezza, nasconde relegando negli spazi dismessi, o comunque fuori dalla vista, i malati, i poveri e in una parola tutti quelli che faticano a vivere rappresenta una involuzione pericolosissima per tutti i residenti, perché crea atteggiamenti razzisti, violenti e repressivi che semplicemente generano altra marginalità ed esclusione in una spirale perversa.

E’ inutile dire che le fragilità e le marginalità estreme stanno aumentando: dal mio piccolo angolo di visuale mi sono convinta che attorno alla persona devono agire diverse forme di azione: il piano politico di analisi e di conflitto si deve accompagnare ad una azione di solidarietà umana concreta senza la quale non si crea quella comunità che cura fondamentale per ogni progetto ed è vero peraltro il contrario: un volontariato acritico scollegato da una analisi e da una azione politica mantiene e incancrenisce lo status quo..

In questo momento storico è oggettiva la crisi dell’intervento pubblico: mancanza di investimenti, scomparsa dello sguardo umano con dominio assoluto dell’algoritmo e della procedura sui bisogni, e non ultima una gestione del potere arrogante e peggiorativa sulla vita degli utenti associata alla mancanza di un progetto organico che abbracci casa, lavoro, relazioni, interessi aspirazioni e necessità.
Per ciò che concerne il mondo del volontariato dove lo sguardo sulla persona spesso è presente, si nota la mancanza di una proposta e di un progetto politico che rilanci l’intervento pubblico: il risultato sono casi di marginalità anche estrema come l’omicida di Sharon che rivelano la completa assenza dei servizi sociali, sanitari e della comunità tutta.

L’unica risposta finanziata e presente è quella della emergenza e dell’ordine pubblico in termini repressivi con denunce, processi, carcere e suicidi.

In tutto questo, l’assenza del mondo militante, antagonista e antifascista dal sostegno concreto ai bisogni degli ultimi è un pugno nello stomaco che lascia senza fiato

Sonia Modenese

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