Il “capitalismo della globalizzazione” ha unificato il mondo del lavoro: esternalizzato, precario, flessibile, sottopagato. Questa è l’attuale fase. Chi credeva che le classi fosseo scomparse deve ricredersi: lavoratori e proprietari, basso e alto, poveri e ricchi. emarginati e integrati. Ciò che è confusa nei fumi della sbornia consumistica dell’idividualismo proprietario è la “coscienza di classe”. Ci vorrà tempo per ricomporre i bisogni e trasformarli in rivolta. Per ora le analisi per penetrare i meccanismi dello sfruttamento concreto e astratto sono lo strumento necessario per alimentare non le speranze ma per trovare “nuove armi”
La questione del lavoro in India