Coordinamento Antifascista :: Il nostro antifascismo

Mentre a Biella si agitano e sfilano le “orde alpine”, popolo convinto di appartenere ad una identità nazionale e individuale neutra e innocente, noi ci permettiamo di riflettere sull’antifascismo, non solo come scelta di campo ma come pratica politica militante. Un campo che non vuole essere identitario, ma libero e plurale strumento di analisi e critica della politica ai tempi del capitalismo globalizzato, quello che non ha più bisogno del consenso perché solidamente ottenuto attraverso il consumo delle merci e il diffondersi, così, delle democrazie autoritarie. Solo una pratica di critica permanente alle forme del potere, in tutte le sue fome, può aprire la strada alla nascita di una politica partecipata e condivisa, alla nascita di quelle comunità resistenti che possono divenire le cellule originrie delle forme dello stato futuro

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Noi sappiamo che l’antifascismo è divisivo, perché è politica nel senso alto del termine.

Non può essere altrimenti: nasce come risposta al Fascismo, per la difesa delle libertà e dei diritti ed è il fondamento della, inapplicata, Costituzione repubblicana.
Così è andata la storia: una piccola massa autorganizzata ha liberato l’Italia in tre anni di scioperi e guerriglia, la Resistenza, sconfiggendo i nazifascisti e sottraendo agli Alleati il diritto di spartirsi il Paese. Ora quel Fascismo non c’è più e non tornerà più perché non serve al capitalismo globalizzato..

Il compito dell’antifascismo oggi è politico. L’antifascismo ha il compito di salvaguardare la democrazia, il rispetto dei diritti delle persone, garantire l’applicazione della Costituzione. In questo sta la sua attualità: partecipazione politica, rispetto dei diritti, giustizia sociale e pace.

Così, per noi antifascisti il 25 aprile non è una festa di commemorazione ma un’occasione per criticare le democrazie autoritarie, i diritti calpestati, le ingiustizie sociali e lavorare per la pace.

Se le Istituzioni vogliono commemorare la Liberazione, lo faremo insieme; se vogliono astenersi dal farlo, noi non grideremo allo scandalo, non ci piacciono le ipocrisie: piuttosto di ascoltare le ovvietà (o le idiozie dei sindaci “fratelli di…”) dettate dall’obbligo istituzionale preferiamo il silenzio e l’assenza.

Se i rappresentanti delle Istituzioni vogliono partecipare all’azione critica dell’antifascismo, anche da posizioni e vissuti diversi, i luoghi del confronto sono pubblici e aperti.
Siamo consapevoli che non ci può essere un unico modo di essere antifascisti, per questo ricerchiamo e pratichiamo la pluralità.

Il Fascismo è “fuori legge” e fuori dalla storia, ma il “fascismo” è presente, impregna pezzi importanti delle nostre istituzioni ed è in tutte le democrazie autoritarie del mondo capitalista.

Il nostro antifascismo si muove dal pensiero critico per rendere possibile il conflitto sociale, unico strumento a garanzia della democrazia.

Il Coordinamento Antifascista
25 aprile 2025

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