Giornali e televisione scandalizzati gridano alla “rivolta in atto”, ma ancora non c’è nulla. Solo manifestazioni vivaci come capita da sempre in tutto il mondo, in diverse occasioni. Si contano i poliziotti feriti perché dei manifestanti non si sa nulla (o non si vuole sapere), si mostrano immagini parziali nelle quali manca sempre l’inizio, la carica della polizia, molto spesso violenta e arrabbiata. Ipocrisia e allarmismo servono a rendere la repressione accettabile e giustificata. Così i giovani che si mettono in gioco per difendere i diritti dei deboli e dei perdenti vengono picchiati e umiliati, allontanati o incarcerati, in nome della democrazia. La palese incapacità delle forze dell’ordine di tenere la piazza è fumo negli occhi, serve a giustificare la violenza e la repressione dello Stato.