Libertà e dissenso, la realtà capovolta …di Luigi Ferrajoli

Bavagli, manette, prigione, richiesta danni: queste le strade persecutorie della magistratura Torinese e del Governo. Tra le accuse della Procura di Torino a persone del centro sociale Askatasuna del movimento No Tav c’è un non senso: l’associazione a delinquere «finalizzata» a commettere la resistenza. Inoltre richiesti quasi 7 milioni di euro di risarcimento. È contro queste forme di protesta che il governo Meloni con il Ddl Sicurezza si accanisce, associando le lotte sociali al terrorismo. Un teorema strampalato che ha però una storia consolidata. Un disegno in atto da anni a Torino: magistratura e politica (senza distinzioni di schieramento) hanno da tempo teorizzato che il movimento NoTav fosse la nuova insorgenza terroristica e che i giovani anarchici del territorio fossero una forza eversiva. Di fronte alla storia che smentisce clamorosamente questo teorema, e che conferma la presenza di una lotta di massa e di lunga durata, la politica (tutta) e la magistratura consumano la loro vendetta!

Libertà e dissenso, la realtà capovolta

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