Il colonialismo storico si è nutrito di estrattivismo di risorse fisiche, il colonialismo di oggi non solo privilegia quello di risorse mentali, potendo contare su un gran numero di lavoratori digitali poco visibili da sfruttare ovunque, ma pretende anche di controllare con violenza i flussi di immigrazione che conseguono alla circolazione illimitata dei flussi di informazione. Bifo in realtà preferisce chiamarlo iper-colonialismo perché impedisce anche che si creino legami di solidarietà tra chi viene oppresso. Di certo “i colonialisti di ieri, coloro che nei secoli scorsi si spingevano oltre i mari per invadere i territori-preda – scrive Bifo – ora gridano all’invasione perché milioni di persone premono ai confini della fortezza. È questo il principale fronte di guerra che dura dall’inizio del secolo e si va ampliando, e assume dovunque i contorni delle sterminio…”