“Abu Srour ha fatto uscire dal carcere un libro bellissimo, incantatore, che svela a chi non vive in catene l’angoscia paralizzante della morte in vita, dell’ergastolo che come un virus contagia e uccide ogni cosa intorno, del potere totale e definitivo dell’essere umano sulla libertà di un altro suo simile”.
Un libro universale e un flusso di coscienza che si appiglia ai tempi definiti della storia…
Qui una bella recensione di Chiara Cruciati apparsa su il manifesto.