Il vento europeo che soffia verso l’Ucraina chiede sempre più armi, sempre più ucraini da immolare, sempre più vittime. E la corsa agli armamenti è ormai la fisionomia assunta dall’Europa.
A nutrire quel vento ci sono tanti filosofi, a cominciare da Bernard Henry Levy, e poi Serge Juli, André Glucksmann, Alain Finkielkraut e altri, che con appassionata intensità occupano le pagine dei grandi media francesi e non solo.
Altri, decantano i valori del nazionalismo imperiale putiniano. La rancida retorica romantica dell’eroe, degli uni e degli altri, sembra non conoscere limiti. Fanno di tutto per spingere l’Europa sulla strada della guerra.
Noi non dimentichiamo le parole di Albert Camus: “Le idee false finiscono nel sangue ma si tratta sempre del sangue degli altri. Questa è la ragione per cui certuni filosofi si sentono autorizzati a dire quel che gli passa per la mente”