Riceviamo questo testo dal blog ContattiEnergia. Ci pare utile e lo pubblichiamo
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Le principali città Italiane, come in molti altri paesi Europei, vivono una dicotomia crescente tra il boom turistico e la crisi del mercato immobiliare. Mentre le città ed i loro centri storici si animano di visitatori entusiasti, gli studenti universitari e i residenti affrontano una sfida sempre più impegnativa: trovare alloggi a prezzi abbordabili.
Le città tra turismo e residenti
L’afflusso turistico ha da un lato portato vitalità e risorse economiche alle città, dall’altro ha causato una significativa trasformazione delle stesse. Numerosi appartamenti, infatti, vengono ora trasformati in B&B, alloggi turistici e strutture ricettive di vario tipo. Questo fenomeno, noto come “turistificazione”, ha spinto residenti e studenti lontano dal cuore della città, costringendoli a cercare alloggi nelle periferie o in zone meno centrali.
Gli effetti di questa trasformazione sono palpabili:
- Aumento degli affitti: il costo di un monolocale di 35 metri quadrati nel centro di Napoli, ad esempio, ha raggiunto gli 800 euro al mese.
- Riduzione degli alloggi disponibili: molti proprietari, attratti dai guadagni del turismo, optano per trasformare le proprie abitazioni in strutture ricettive piuttosto che affittarle a residenti o studenti.
Le città Italiane più colpite
In particolare, sono state le seguenti città Italiane a subire una maggiore variazione dei prezzi degli affitti per studenti e lavoratori:
Città | Variazione (%) rispetto al 2022 |
Firenze | +26,6% |
Torino | +25% |
Genova | +16,7% |
Verona | +14,3% |
Bari | +11,1% |
Padova | +10,3% |
Milano | +10% |
Roma e Napoli | +9,4% |
Gli studenti universitari: vittime di un mercato in trasformazione
La crescente difficoltà nel trovare alloggi abbordabili sta diventando un grave ostacolo per studenti fuorisede e giovani lavoratori. Inoltre, è altrettanto opportuno ricordare come, a queste difficoltà, si vanno ad aggiungere quelle legate all’aumento dei prezzi di elettricità e gas. Difatti, in questo scenario, risulta estremamente complicato affrontare i costi sempre più elevati delle bollette, soprattutto per i giovani studenti e per le loro famiglie che spesso si fanno carico delle spese.
In risposta a questa situazione, gli studenti hanno iniziato a protestare, allestendo tende davanti agli edifici accademici e chiedendo soluzioni concrete per affrontare la crisi abitativa. Nonostante le assicurazioni da parte di politici e responsabili universitari, la questione degli affitti rimane irrisolta e continua a rappresentare una sfida per la comunità studentesca e per l’intero paese.
Le possibili soluzioni
In un contesto di crescente preoccupazione riguardo all’aumento del prezzo degli affitti (in concomitanza con la crisi energetica), Wikicasa, una società proptech specializzata in informazioni immobiliari online, ha condotto un’analisi approfondita sulle possibili soluzioni per affrontare questo problema:
- Limitare gli affitti brevi: diverse città in Europa hanno già adottato misure per restringere gli affitti inferiori ai 30 giorni. Ad esempio, Venezia ha limitato la durata dell’affitto ai turisti a 120 giorni l’anno.
- Incentivare la tassazione agevolata: si propone di promuovere la cedolare secca, in modo da rendere l’affitto a lungo termine più conveniente per proprietari e inquilini.
- Detrazioni fiscali per l’acquisto di casa: il Bonus Mutuo Under 36, ad esempio, ha offerto aiuto a molti giovani nell’acquisto di una casa.
- Promuovere il canone concordato: si tratta di un accordo tra proprietario e inquilino su un prezzo di affitto inferiore al mercato, con vantaggi fiscali per entrambe le parti.
Queste e altre proposte hanno l’obiettivo di riequilibrare il mercato immobiliare, rendendo l’affitto più accessibile per studenti, lavoratori e famiglie, con l’obiettivo di far fronte al carovita e al contempo di preservare l’identità culturale delle città.
FONTE: https://www.contatti-energia.it/
Teresa Monaco