Palestina. Intervento video di Ilan Pappè, storico israeliano

Traduzione:

Io biasimo Israele per la guerra attuale perché non dovremmo mai dimenticare il contesto nel quale è avvenuto l’attacco di Hamas, ed esso è l’assedio a Gaza che è iniziato nel 2006.

Quindi, per quanto riguarda ciò che ha causato questo o qualunque altro ciclo di violenza precedente, bisogna andare alla sorgente della violenza, e la sorgente della violenza sono l’occupazione e la colonizzazione. E questo è ciò di cui veramente si tratta, anche oggi con tutte le cose tragiche che stanno succedendo, proprio ora.

Io penso, innanzitutto, che siamo all’interno di un evento, o un evento strutturale, chiamato “la Nakba che è in corso”, come i palestinesi la chiamano in arabo “ al Nakba al mustamirra”, cioè la Nakba non è finita nel 1948 e continua tutt’ora.

In molti modi le attuali politiche genocide nei confronti di Gaza sono parte della Nakba che è in corso; comunque, concordo, sono abbastanza senza precedenti: il numero dei rifugiati già assomiglia al numero di rifugiati del 1948 e le intenzioni genocide sono anche peggiori di quelle che guidarono gli israeliani nel 1948.

La memoria dell’Olocausto è stata manipolata e abusata in Israele fin dal 1948 allo scopo di giustificare politiche disumane nei confronti dei palestinesi.

Il metodo è molto semplice: ciò che fai è sostanzialmente “nazificare” i palestinesi, cioè li descrivi come i successori dei nazisti e attribuisci loro la stessa motivazione genocida che era alla base dell’ideologia e azione naziste; e in questo modo puoi giustificare tutto quello che fai a loro.

Questo è secondo me un abuso della memoria dell’Olocausto, e sto parlando da persona che ha perso buona parte della propria famiglia nell’Olocausto, e viene sempre fatto senza preoccuparsi minimamente di ciò che avvenne durante l’Olocausto o senza alcuna comprensione delle lezioni universali che si sarebbero dovute apprendere dall’Olocausto. È tutto fatto allo scopo di immunizzare Israele dalle politiche disumane che ha compiuto in passato e, sfortunatamente, probabilmente prepara per noi in futuro

(a cura di Luca Giacone)

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