“L’estrattivismo è una forma di accumulazione del capitale finanziario attraverso l’appropriazione della natura e dei beni comuni per convertirli in beni di consumo”, così Raul Zibechi). Si parla ancora di “grandi opere”, ancora per lasciare il segno di sé nello spazio e nel tempo, ancora una scelta che nega le necessità di un territorio e ne inventa altre, ideologia della falsa coscienza di una politica incapace e subalterna ai poteri forti.
In questo articolo, apparso su MONiTOR , il movimento Antudo sottolinea il carattere estrattivista della grande truffa che Matteo Salvini oggi riprova a cavalcare, armato però solo della consueta rozza propaganda e della bieca retorica che serve a coprire la macchina del bluff di sempre con una dozzina di miliardi