Assumiamoci le nostre responsabilità e programmiamo l’accoglienza!

Non esistono emergenze migratorie, c’è un fenomeno strutturale da governare e finora nessun Governo ha voluto farlo.

Per questo può sembrare contraddittorio che “servitori dello Stato” come i rappresentanti della Lega al Comune di Biella organizzino i mugugni e i piagnucolii di “quattro biellesi” refrattari alle pelli scure. Ma non lo è: dietro a questa pantomima c’è la volontà di nascondere l’incapacità delle Istituzioni di affrontare i flussi migratori.

Si afferma di volerli fermare ma gli arrivi sono aumentati; si fanno accordi, inutili, con golpisti e dittatori per fermare i migranti lontano da qui e si finanziano milizie e campi di concentramento per trattenerli; si fanno nuovi decreti senza nuove strutture e finanziamenti; le Questure deliberatamente rimandano di mese in mese le richieste di permessi di soggiorno per scoraggiare l’arrivo di altri migranti; con le stesse motivazioni le Prefetture tardano a indire i bandi e affidano i migranti a cooperative impreparate e spesso inadempienti, non vigilano sulla gestione dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e non sanciscono irregolarità e inadempienze.

Non sono i migranti a non rispettare le leggi ma le Istituzioni nazionali ed europee. Non rispettano il diritto internazionale che sancisce che un rifugiato è colui che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue idee politiche, si trova fuori dal paese di cui è cittadino”, …e la stragrande maggioranza dei migranti fugge da piccole e grandi guerre e da dittature.

Le istituzioni preposte non applicano nemmeno le brutte leggi che i Governi hanno finora varato, lasciano i migranti per strada, continuano a chiamare “emergenza freddo” un bisogno consolidato. Lo fanno solo quando devono liberare posti per i nuovi arrivi, mettendo fuori dai CAS migranti che lavorano onestamente, ma non guadagnano abbastanza per permettersi di pagare un affitto, che non trovano, perché i biellesi (che non sono razzisti!) non affittano case ai migranti.

E’ chiaro che c’è la volontà, anche nel biellese, di dare la sensazione che questo sia un fenomeno non governabile e quindi viene affrontato come una questione di “ordine pubblico”. Così facendo si aggrava la situazione dei migranti, si creano rischi per la loro salute, si diffonde insicurezza e con essa l’estensione della videosorveglianza e di ulteriori forme di “controllo” del territorio.

Quella massa di persone fugge dalla povertà e dalle guerre che si combattono con le armi prodotte in Occidente, per il controllo di materie prime che consumiamo noi, ai prezzi stabiliti da noi, per produrre beni che vorrebbero dare la misura dello “sviluppo” dell’Occidente. Il nostro “modello di sviluppo” è il vero responsabile dei flussi migratori, di quei viaggi spesso mortali per giungere in un mondo che li respinge. Il capitalismo globalizzato e i flussi migratori sono aspetti della stessa storia contemporanea.

L’abbiamo già detto altre volte: le migrazioni non sono mai state fermate, si possono solo governare. Mentre la scelta, illusoria, della Comunità Europea e dell’Italia è quella di poterle fermare lontano dai nostri confini.

  • Si avvii subito un piano per l’accoglienza dei migranti gestito direttamente dallo Stato, attraverso gli Enti locali, con il concorso di altri ministeri e non solo del Ministero dell’Interno.
  • Si finanzino i piani di accoglienza con i soldi europei, togliendoli a Turchia, Tunisia, Libia, Niger e agli altri paesi con i quali abbiamo fatto quei vergognosi accordi.
  • Ci si adegui alle leggi internazionali relative ai rifugiati: chi fugge da guerre o da regimi politici illiberali ha il diritto internazionale di essere considerato un rifugiato!
  • Si abolisca lo statuto fittizio di “clandestino”. Non ci sono clandestini ci sono solo migranti.
  • Si garantisca il rispetto dei diritti umani e si affermi il diritto ad una abitazione e il diritto di poter lavorare con la stessa dignità degli altri lavoratori.
  • Il Fondo Monetario Internazionale cancelli il debito ai paesi poveri; si rivedano i prezzi delle materie prime di cui i paesi africani e asiatici sono i produttori; si garantisca un salario minimo a tutti i lavoratori in tutte le produzioni.

I flussi migratori, che sono inarrestabili, vanno governati, per farlo occorre programmare politiche di accoglienza!

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