Di seguito un’articolata analisi indirizzata al Sindaco di Occhieppo Superiore e al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella dalle associazioni Legambiente Circolo Biellese “Tavo Burat”, LIPU Bielle-Vercelli e Ass. WWF Oasi e Aree Protette Piemontesi sulla Casa delle Farfalle a Occhieppo Superiore, villa Mossa, progetto alla fase di studio. (A questo link il comunicato stampa della fondazione bancaria sulle attività bando “ReinforceEU”)
Molteplici sono le perplessità di queste associazioni sulla proposta avanzata dal Comune di Occhieppo Superiore di realizzare una Casa delle farfalle a Villa Mossa. La progettazione – speriamo solo uno studio preliminare di fattibilità – è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella nell’ambito delle attività ReinforcEU per gli enti locali.
E’ infatti assai discutibile che la Casa delle farfalle ad Occhieppo (progetto rientrante nell’area Turismo e rivitalizzazione sociale dei borghi) possa essere considerato in linea con la transizione verde (per l’elevato consumo di energia) e con i criteri del PNRR (non si opera a difesa della biodiversità esponendo varietà esotiche). In Italia sono già state avviate analoghe attività di questo genere, esperienze da cui si può imparare davvero molto, soprattutto le ragioni che ne sconsigliano la realizzazione.
Anziché realizzare la Casa delle farfalle si dovrebbe tutelare e valorizzare, anche con obiettivi didattici e turistici, l’importante patrimonio lepidotterologico biellese (in Baraggia, nella Bessa, oppure a Sostegno o nella Serra sono presenti splendidi e rarissimi esemplari).
La Casa delle farfalle, sotto il profilo naturalistico, non è altro che uno zoo all’interno del quale sono ricreati artificialmente alcuni ambienti, ad esempio quello subtropicale; in tale contesto possono essere ospitate – ma in cattività – alcune appariscenti specie. Gli elevati costi energetici per assicurare gli idonei microclimi delle serre (riscaldamento, raffrescamento, umidità costante, ecc.) sono peraltro ingiustificati sotto il profilo della sostenibilità.
Le specie internate in queste “case” saranno lì osservabili solamente perché reperite nel deprecabile mercato internazionale delle crisalidi o delle larve, prelevate a migliaia di chilometri di distanza, direttamente dal loro ambiente naturale; oppure perché allevate e poi offerte al miglior offerente. Occorre al riguardo tenere conto che il commercio di lepidotteri è scarsamente tracciabile e sovente, il reperimento delle specie di interesse, avviene al di fuori dalla legalità e vengono commercializzate specie protette e in via di estinzione o sono prelevate in numero eccessivo.
Il reperimento di farfalle esotiche (e dei vegetali di cui si nutrono) incrementa anche il problema della possibile contaminazione da specie aliene, cioè di quelle specie che non appartengono all’ambiente ed habitat di destinazione. Le invasioni da specie aliene sono infatti tra i principali fattori del degrado e del collasso della biodiversità in tutto il mondo. Anche il nostro bistrattato biellese è già gravemente aggredito.
Per queste ragioni la proposta di realizzare una Casa delle farfalle è considerata da queste associazioni alquanto discutibile non solo sotto il profilo naturalistico e culturale ma anche socio economico. Ritengono infatti che ci sono tanti modi per avvicinarsi, incuriosirsi ed innamorarsi dell’incredibile mondo delle farfalle.
Le farfalle sono nell’immaginario collettivo il simbolo della libertà: rinchiudere una farfalla in una “casa” è un’enorme contraddizione. Meglio promuovere l’osservare di questi bellissimi animali nel loro ambiente naturale ed operare per ridurre i gravi rischi di estinzione di molte varietà a causa della riduzione degli habitat in cui vivono (pressioni antropiche), e allo smodato uso di fitofarmaci (pesticidi) e dei cambiamenti climatici.
In un comunicato della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella si legge che la fondazione ha “voluto offrire ai suoi stakeholder strumenti concreti di supporto […] per favorire progetti volti a un’economia orientata alla transizione verde e al digitale”.
Queste associazioni ritengono che la Casa delle farfalle non possa essere considerata un “progetto volto a una economia orienta alla transizione verde”. Confidano pertanto che le conclusioni dello studio di fattibilità (se studio preliminare), depongano per la inidoneità della proposta.
Le farfalle, per chi ama il biellese, sono un patrimonio da tutelare, non certo animali da baraccone da rinchiudere in una “casa”.
LEGAMBIENTE Circolo Biellese Tavo Burat
contatti Presidente -360441473
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