La Cassazione ha respinto la richiesta della difesa di Alfredo Cospito, così resta al 41bis.
Questa è una scelta politica, giuridicamente ingiustificata.
- il 41bis è stato pensato come un regime carcerario eccezionale, di durata limitata, mirato ad isolare il detenuto perché non possa interferire o condizionare l’azione giudiziaria;
- il 41bis è diventato uno strumento attraverso il quale si consuma la “vendetta dello Stato” contro chi non si ravvede o non si pente;
- la galassia anarchica ha una struttura frammentata orizzontale, senza linea gerarchica. Le azioni che compie sono il frutto di scelte soggettive o locali, che non rispondono ad un disegno generale deciso in un centro di comando da qualche leader. Cospito non ha alcun potere decisionale, il regime di 41bis non ha giustificazione alcuna;
- lo sciopero della fame di Cospito contro il regime di 41bis è il fatto che ha destato interesse mediatico, la miccia che ha innescato le proteste. Farlo uscire dal 41bis ridurrebbe la tensione politica. Lo Stato che rifiuta questo passo diventa attore di una pericolosa “strategia della tensione”;
- il 41bis è uno strumento di tortura, non più esercitata da qualche guardia zelante che punisce chi non si adegua, ma una vera e propria “tortura di Stato”. Uno Stato incapace di gestire i detenuti e ricorre a forme di tortura mostra tutta la sua debolezza e inefficienza.
Se Alfredo continuerà lo sciopero della fame e morirà, della sua morte sarà responsabile anche lo Stato.