I profughi di Bertolt Brecht

La canzone di Ziffel

Ascoltatemi, amici, io sono passato,
son fuori, sono salvo! O così pare.
E voi, rinchiusi dal filo spinato,
ora almeno mi potete invidiare.
Metà esiliato e metà fuggito
cerco, con il cappello tra le mani,
oltre la terra degli eroi del mito,
una felice nazione di nani.

Ovunque ci son decreti e rapporti,
arbitrio, polizia e giurisprudenza,
si chiedono alle nubi i passaporti,
all’albero: dove hai la residenza?
Ci vorrebbero mondi ancora vuoti
ché questo è troppo pieno già da anni
stracolmo di digiunatori e prodi
che tremano ai comandi dei tiranni.

da B.Brecht, Dialoghi di profughi. L’Orma editore

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *