Survival International :: Per salvare il Napo-Tigre in Perù

Survival International”, la Ong che difende i popoli aborigeni e diffonde informazioni sulle numerose persecuzioni a loro danno, il 12 ottobre 2022 ha diffuso questa lettera. E’ un allarme e una richiesta d’aiuto e solidarietà.
La lettera chiede di mandare una mail al presidente di Perenco e chiedergli di rinunziare alle trivellazioni nel territorio delle tribù non contattate. Chi vuole farlo, cerchi il sito di Survival:

https://intervieni.survival.it/page/114867/action/3

“Nel 1542 Francisco de Orellana, conquistatore spagnolo, guidava una spedizione nelle vicinanze del fiume Napo, in Perù, alla ricerca di oro e altre risorse naturali. La spedizione portò con sé morte, saccheggi e malattie fino a quel momento sconosciute.
A quel tempo, la regione amazzonica era abitata da 5 milioni di persone; nel 1700 la sua popolazione si era ridotta a 2 milioni fino ad arrivare, nel 1980, a meno di 200.000 unità. Insieme a quelle vite, scomparvero anche secoli di conoscenze ecologiche, di farmacopee, cosmovisioni, modi diversi di pensare, sentire e interpretare il mondo.
L’invasione europea fu l’inizio di un genocidio, a volte intenzionale, condotto attraverso violenze, schiavitù e invasioni, altre volte silenzioso attraverso la trasmissione di malattie e l’acculturazione forzata.

Nel 2022 François Perrodo dirige Perenco, una compagnia anglo-francese fondata e dii proprietà della famiglia miliardaria Perrodo. Da anni è attiva nella foresta pluviale del Perù settentrionale, tra i fiumi Napo e Tigre, nonostante all’interno delle aree su cui ha una concessione petrolifera, note come Lotto 67 e 39, sia stata confermata la presenza di popoli incontattati come gli Aewa, i Taushiro, i Tagaeri, i Taromenane e i Záparo.
Da vent’anni le organizzazioni indigene del Perù lottano affinché l’area, nota come Napo-Tigre, sia protetta come Riserva Indigena per le tribù incontattate. Innumerevoli studi hanno confermato la presenza di questi gruppi e, nel luglio di quest’anno, una Commissione ufficiale ne ha riconosciuto formalmente l’esistenza – un passo fondamentale per garantire la loro protezione.
Ma la Perenco considera la creazione della riserva una minaccia per le sue attività e ha messo in atto una campagna senza precedenti per sovvertire questo processo.
Ha presentato un’istanza formale per chiedere alle autorità di cancellare i piani di creazione della riserva e ha persino insistito per partecipare agli incontri della Commissione che deve decidere se proteggere o meno il territorio. Ha inoltre esplicitamente negato la presenza di popoli incontattati nell’area.

Oggi, 500 anni dopo, le invasioni e il genocidio continuano.
Le trivellazioni petrolifere nei territori delle tribù incontattate mettono a rischio la sopravvivenza stessa di questi popoli. Oltre alla distruzione e all’inquinamento della foresta, e al rischio concreto di incontri violenti, l’afflusso nell’area dei lavoratori petroliferi può introdurre malattie verso cui le tribù non hanno difese immunitarie e che potrebbero sterminarle completamente.
Perenco ha ignorato le proteste e le lettere inviate dalle organizzazioni indigene del Perù, dai gruppi a loro sostegno e da Survival International.

Solo una grande campagna internazionale potrebbe convincerla a cambiare atteggiamento scongiurando un genocidio. E allora, per favore, scrivi al presidente di Perenco, Francois Perrodo, per sollecitare la compagnia a smettere di attaccare i diritti dei popoli incontattati della regione peruviana Napo-Tigre.
Oggi è il 12 ottobre, la data che ha segnato l’inizio dell’invasione delle Americhe e il genocidio di milioni di indigeni. Attivati per evitare che la storia si ripeta”.

Francesca Casella
Direttrice di “Survival per l’Italia”



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