Mentre tutti i media sono impegnati a raccontarci, “minuto per minuto”, quasi sempre da fonti informative ucraine, la guerra di aggressione della Russia, prosegue il massacro dei Curdi in Siria e Iraq ad opera della Turchia, fedele e attivo alleato atlantico, in disprezzo di qualsiasi regola e contro il diritto internazionale.
Ma di loro non si scrive e non si parla, lì non ci sono gli inviati che contano i morti, che intervistano gli aggrediti, che riprendono i droni turchi che scovano e uccidono, uno ad uno, uomini, donne e bambini. Lì forse è in corso un genocidio ma nessun giornalista è scosso nella sua sensibilità professionale.
Alla constatazione del modo di operare dei media si aggiunge l’amara scoperta che quei media si considerano liberi e indipendenti!