Certamente uno dei più grandi compositori di jazz, forse secondo solo a Duke Ellington, solido punto di riferimento per Charles Mingus. Importante contrabbassista, dopo di lui il contrabbasso sarà, per sempre, liberato dal ruolo di semplice strumento ritmico e diverrà strumento solista al pari di altri.
Era nato il 22 aprile del 1924. Quel Charles è importante, non è Charlie all’americana, descrive la distanza, la differenza, la marginalità di un “negro meticcio”, un “negro” un po’ cinese, un po’ nativo americano. Un monello arrabbiato alla continua ricerca di punti di riferimento nella vita come nella musica, ma con il desiderio impellente di essere sempre il migliore, il numero uno, nella musica, nella vita, nel sesso. “Peggio di un bastardo”, come recita la sua autobiografia, prepotente, possessivo e geloso, non solo con le donne, anche con i suoi musicisti.
Un “bastardo pazzo e arrabbiato” come diceva di sé. Per tutto questo era un uomo di sensibilità straordinaria e di intelligenza vivacissima, capace di invenzioni e ricerche, libero e aperto alle novità: un creativo ingombrante.
La sua musica è sempre “a programma”: c’è sempre un disegno, l’urgenza di definire il mondo attraverso idee complesse ma definitive, almeno fino alla prossima occasione. Quando fa un concerto spiega i brani, in alcuni dischi spiega i brani come se fosse in un concerto o scrive le note di copertina e spiega le ragioni, anche personali, di certe scelte.
Le radici del blues si sentono, ma il modello compositivo è Duke Ellington, ma non vuole emularlo, lo vuole superare, vorrebbe che si dicesse che dopo Duke Ellington c’è solo Mingus. E’ curioso, è capace di catturare l’originalità e la genialità degli altri musicisti. Si assicura per sempre la fedeltà dell’amico e batterista, Dannie Richmond, poi insegue alcuni tra i più grandi musicisti della storia del jazz: i pianisti Mal Waldrom, Jaki Byard e Don Pullen, i saxofonisti Jackie McLean, Booker Ervin e un gigante come Eric Dolphy. Con quest’ultimo si consumano anni di “innamoramento”, è affascinato dall’intelligenza, dall’originale creatività, dalla mitezza di Eric. E’ geloso della sua musica la vuole trattenere a sé, non lo vuole lasciar andare, lo soffoca. Dolphy cerca una sua strada, alla fine dovrà andarsene per non restare schiacciato, svuotato. Quando Dolphy deciderà di lasciare la band Mingus comporrà il pezzo So long Eric (Don’t Stay Over There Too Long), ma nel giugno di quell’anno, il 1964, Eric Dolphy morirà improvvisamente durante un concerto. Al suo funerale Mingus sembrava impazzito!
Charles Mingus ci ha lasciato segni preziosi della storia del jazz, alcuni capolavori assoluti, come Pithecanthropus Erectus, The Black Saint and The Sinner Lady, Let My Children Hear Music o le incisioni con Dolphy (sia quelle del 1960 che del 1964). Ascoltatelo e pensate alle stranezze disinvolte di quell’omone, alla sua sofferta creatività.
Ho avuto la fortuna di vederlo ed ascoltarlo ad Orta San Giulio il 23 luglio del 1977, era allegro, forse persino sereno, ironico come sempre, si reggeva in piedi a fatica, suonava appoggiato ad uno sgabello. E’ morto i primi giorni del 1979.
Una piccola discografia:
- Complete Jazz At Massey Hall Toronto, 15/5/1953
- Pithecanthropus Erectus New York, 30/1/1956
- Mingus In Wonderland New York, 16/1/1959
- Blues And Roots New York, 4/2/1959
- Mingus Ah Um New York, 5 e 12/5/1959
- Mingus Dynasty New York, 1 e 13/11/1959
- Pre-Bird New York, 24-25/5/1960
- Mingus At Antibes Antibes, 13/7/1960
- Charles Mingus Present Charles Mingus New York, 20/10/60
- Mingus New York, 20/10 e 11/11/1960
- Mysterious Blues New York, 20/10 e 11/11/1960
- Mingus Oh, yeah! New York, 6/11/1961; 21/10/1961
- Money Jungle New York, 17/9/1962
- C.Mingus Live At “Birdland” New York, 3-10/1962
- The Complete Town Hall Concert New York, 12/10/1962
- The Black Saint and The Sinner Lady New York, 20/1/1963
- Mingus Play Piano New York, 30/7/1963
- Mingus Mingus Mingus Mingus New York, 20/1, 20/9/1963
- C.Mingus Sextet with E.Dolphy, Cornell ’64 New York, 18/3/964
- Concertgebouw Amsterdam Amsterdam, 10/4/1964
- The Great Concert of Charles Mingus Paris, 19/4/1964
- Let My Children Hear Music New York, 9-11/1971
- Change One New York, 27-30/12/1974
- Change Two New York, 27-30/12/1974
- Cumbia & Jazz Fusion Roma, 31/3-1/4/1976
- Todo Modo New York, 10/3/1977