Sabato 15 gennaio il comitato EsseNon organizza una passeggiata collettiva nell’area ex Westinghouse di Torino, per protestare contro un altro intervento distruttivo nel quartiere. Si prevede di costruire un enorme centro congressi gestito da Fiera di Milano e un centro commerciale Esselunga.
All’interno di quest’area si trova anche Comala, uno spazio polivalente gestito dall’associazione da cui prende il nome. La costruzione del centro commerciale causerà la sparizione di Comala. Da qui è partita una campagna per salvare lo spazio e l’interesse per la questione ha coinvolto Istituzioni locali, vari partiti e personalità di spicco che hanno speso parole di dialogo e ricerca di compromesso. Comala è un luogo di socialità, studio e iniziative molteplici e nel tempo è stato elogiato e appoggiato dal Comune, dall’Università e dall’Ente regionale per il diritto allo studio (Edisu).
Quella passeggiata, che voleva manifestare contro l’ulteriore distruzione degli spazi urbani a favore del consumismo di massa, è stata impedita, senz’altro, dall’aggressione premeditata e violenta della polizia, mostrando il vero volto delle istituzioni democratiche.
Chi non crede al rapido sviluppo di un regime di “democrazia autoritaria” in Italia, attraverso l’efficace strumento dello “stato d’emergenza”, legga questa cronaca di un “sabato di ordinaria follia” a Torino.