Dal Biellese alla Valsusa solidali con Emilio Scalzo,

COMUNICATO STAMPA

Dal Biellese alla Valsusa solidali con Emilio Scalzo, vittima di una persecuzione giudiziaria e degli accordi Italia–Francia sulle estradizioni

Il Biellese solidale, ambientalista, antagonista e libertario ha da anni costruito un forte legame con la Valsusa. Abbiamo non solo sostenuto e condiviso le lotte No Tav e solidarizzato con le attiviste e attivisti colpiti dalla repressione, ma abbiamo anche praticato solidarietà concreta con chi, sempre in Valsusa, ha dato e dà supporto ai migranti che transitano da Oulx, una frontiera dove già 6 persone hanno perso la vita per il gelo, dove si affrontano i pericoli della montagna e il respingimento violento e disumano della polizia francese .

Purtroppo per gli “ordini costituiti” posti al di qua e al di là dalla frontiera le battaglie per diritti umani e la libertà di movimento sono lotte da soffocare. Lo conferma l’ultimo gravissimo provvedimento giudiziario che ha interessato uno dei più noti attivisti No Tav, Emilio Scalzo, recentemente arrestato ed estradato in Francia.

La colpa di Emilio è di aver difeso se stesso e i migranti dalla violenza della Polizia Francese che utilizzò lacrimogeni, “grenade” stordenti, manganellate contro i manifestanti che al Monginevro protestavano, in data 15 maggio 2021, per il vergognoso sgombero del rifugio autogestito ove erano ospitati i migranti in transito, decine di persone, famiglie e bambini.

Colpendo Emilio si vuol colpire e screditare anche il movimento No TAV e chi lo sostiene. L’estradizione è infatti un provvedimento sproporzionato rispetto ai fatti contestati, la resistenza a pubblico ufficiale. Con questo pesantissimo provvedimento, ove la Corte di Appello di Torino accoglie una assurda richiesta del Governo Macron, si persegue quel congiunto disegno transfrontaliero di criminalizzare, con la pretestuosa accusa di pericolosità, chi ha il coraggio di pratiche solidali, con il concreto obiettivo di stroncare qualunque opposizione alle scelte governative.

Emilio, consegnato ai francesi con spirito punitivo, è stato rinchiuso nel carcere di Aix Luynes, vicino ad Aix En Provence, particolarmente lontano dalla sua famiglia, dalla solidarietà della gente valsusina che mai lo ha lasciato solo presidiando per giorni e giorni la sua casa mentre era ai domiciliari.

Le scriventi associazioni ed organizzazioni, oltre a aderire e sostenere le iniziative promosse dal “Comitato Emilio Libero” costituitosi a Bussoleno, intendono esprimere la propria solidarietà a questo stimato ed amato compagno. Il suo concreto impegno in Valsusa con i migranti respinti, maltrattati e umiliati, non si è limitato agli atti di mera solidarietà ma alla contestuale denuncia della “violenza”, tangibile, praticata dagli Stati con le loro politiche sulla immigrazione.

Violente sono le frontiere armate dell’Europa dei capitali ove, ogni notte, si consuma la caccia al migrante clandestino; non sono violente le azioni di chi, come Emilio, da anni soccorre e aiuta a non morire chi cerca di attraversare i confini, chi fugge da guerre, violenze, cambiamenti climatici e fame nella speranza di una vita migliore.

Emilio non è solo, la solidarietà non si arresta, noi ci siamo!

Gennaio 2022

Sottoscrivono:

  • Rifondazione Comunista Biellese
  • Pmli Biella
  • Legambiente Circolo Biellese Tavo Burat
  • Laboratorio sociale “la Città di sotto”
  • Coordinamento Biella Antifascista
  • Anpi Valle Elvo


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