Dopo la manifestazione antifascista di Roma del 16 ottobre appare necessario compiere un altro passo in avanti per evitare di “farne due indietro”.
Se quella era, come ha detto Landini, la piazza “dell’Italia che vuole cambiare” i Sindacati confederali devono fare subito il massimo sforzo per incontrare i Sindacati di base e iniziare un percorso insieme per riattivare il conflitto.
Poche ma significative le cose che si devono fare subito:
- la costruzione di una nuova rappresentanza nei luoghi di lavoro, aperta e libera, che prescinda dall’iscrizione al sindacato;
- l’introduzione del salario minimo in tutti gli ambiti lavorativi
- una contrattazione nazionale per l’aumento dei salariali;
- una generale riduzione dell’orario di lavoro per il settore privato e pubblico;
- l’introduzione di un reddito universale di cittadinanza per le giovani generazioni.
Questi sono i passi che potrebbero introdurre subito profondi cambiamenti per tutti coloro che lavorano, aprire prospettive per chi è disoccupato e rendere possibile la ripresa della conflittualità sociale, utile strumento per rafforzare la democrazia e “cambiare aria” nella società.
“Sindacati confederali devono fare subito il massimo sforzo per incontrare i Sindacati di base”. Era ora. Soprattutto perche’ i sindacati di base si battono per i lavoratori dalla fine degli anni sessanta. Si meriterebbero una maggiore considerazione.