ToNite – parte 1
Lo scorso 28 luglio, con una iniziativa che ha tempestato le sponde della Dora di luci ambulanti, musica e commenti vocali diffusi da altoparlanti, è stato lanciato il progetto ToNite, co-finanziato dal programma europeo Urban Innovative Actions(UIA) e dedicato al tema della «sicurezza urbana».
Nato per «migliorare la vivibilità e la percezione di sicurezza» lungo le sponde della Dora, ToNite riceve cinque milioni di euro per «mitigare gli effetti negativi di un uso distorsivo o esclusivo dello spazio pubblico», «favorire il dialogo e il coinvolgimento dei residenti, dei locali e dei frequentatori degli spazi pubblici», «incentivare il dialogo […] tra culture diverse e la partecipazione delle diverse comunità alle attività del territorio», «prevenire e contrastare fenomeni di marginalità sociale», ecc.
Ma chi stabilisce quali sono gli usi distorsivi o esclusivi dello spazio pubblico? E secondo quali criteri? Come si pensa incentivare il dialogo tra culture diverse o di contrastare la marginalità sociale?
Secondo i promotori e partner di ToNite (Città di Torino, Fondazione Torino Wireless, Espereal Technologies, Engineering, European Forum For Urban Security, l’Anci, Experientia e SocialFare), a richiedere questa riqualificazione sarebbero gli stessi abitanti delle aree coinvolte. In particolare, Experientia, un’agenzia che «progetta soluzioni innovative per allineare prodotti e servizi ai comportamenti delle persone», tra novembre 2019 e maggio 2020 ha condotto una ricerca etnografica finalizzata a «comprendere il percepito locale di insicurezza e vivibilità nei quartieri di Aurora e Vanchiglia».
La ricerca sul campo ha utilizzato lo strumento dell’intervista su un campione di residenti e «stakeholder» considerato rappresentativo: 36. Alle interviste si sono aggiunte 5 passeggiate urbane con residenti dell’area e un questionario online rivolto a tutti i cittadini. Seguendo i criteri del «persona modeling» – metodo in base al quale vengono creati degli «archetipi» o «personaggi» rappresentativi di un gruppo – le risposte degli intervistati hanno prodotto i seguenti profili: l’immigrato intraprendente, il cooperatore empatico, la libraia operosa, il gestore logorato, la studentessa compagnevole, la mamma vigilante, l’anziana disillusa, il commerciante silenzioso, il giovane vulnerabile. Il profilo della «mamma vigilante», ad esempio, è stato scritto sulla base di due sole interviste rivolte a due donne la cui percezione di sicurezza è definita “bassa”. Il «commerciante silenzioso», poi, risponde all’esperienza di un solo intervistato: un ristoratore di origine cinese la cui percezione di sicurezza risulta “bassissima”. In sostanza, il progetto trova la sua ragione d’essere nel «percepito di insicurezza» di quegli abitanti che possono confermare le ambizioni dei promotori stessi: sfruttare la retorica del decoro e della sicurezza urbana per controllare e normare la socialità cittadina.
I 19 progetti vincitori del bando riguardano la «riqualificazione funzionale» e il riuso di spazi ed edifici pubblici. Le «modalità innovative di socializzazione e inclusione» individuate prevedono interventi di «urbanismo tattico» e arte urbana, nonché attività sportive. A questi si aggiungeranno «presidi culturali, socio-educativi o socio-sanitari» in strada. A promuovere queste iniziative sono molte realtà del terzo settore che operano nel sociale, istituzioni e spazi di produzione culturale, fondazioni, università, esercenti della movida notturna.
Dei singoli progetti ci occuperemo in seguito. Al momento, sulla scia di accadimenti come la rimozione di alcune panchine da un tratto del Lungo Dora Firenze (voluta lo scorso aprile dalla Circoscrizione 7, con il proposito di allontanare alcuni soggetti considerati pericolosi e indecorosi), e alla luce di una privatizzazione dello spazio pubblico sempre più incentivata e diffusa (vedi il Progetto Sponde Sicure), ci sembra interessante chiederci chi potrà frequentare liberamente le sponde della Dora, una volta che queste saranno quotidianamente occupate dagli eventi in calendario; quali comportamenti e usi dello spazio pubblico saranno concessi e quali saranno invece vietati dalle norme di ToNite.
Da: Strillate! – novità dalla città (n° 3 – Agosto 2021)