CONTRO TUTTE LE FRONTIERE
31 Luglio 2021, di PASSAMONTAGNA
Oggi abbiamo occupato la Ex Dogana di Claviere.
Il luogo che rappresentava il controllo e la repressione della frontiera, il libero flusso di merci e turisti, diventa un rifugio autogestito, uno spazio di organizzazione politica e solidarietà diretta, libero e aperto a tutt*
Abbiamo scelto di rioccupare per mantenere una presenza in frontiera e in risposta agli sgomberi precedenti di Chez Jesus a Clavière (novembre 2018) e della Casa Cantoniera a Oulx (marzo 2021).
In seguito all’ultimo sgombero, siamo tornat* a Clavière in presidio permanente, perché è qui che le persone in transito vengono ostacolate nel proprio viaggio dagli organi repressivi dello stato italiano e francese.
Nonostante i continui respingimenti alla PAF (police aux frontières) di Monginevro, il flusso di persone non si arresta.
Da più di un anno, assistiamo ad una maggiore collaborazione tra la PAF e la polizia italiana: spesso quest’ultima identifica le persone fermate direttamente nei locali della PAF.
Anche la Croce Rossa partecipa attivamente a queste dinamiche, riportando le persone respinte al rifugio Fraternità Massi di Oulx, 15km lontano dalla frontiera.
I finanziamenti alle istituzioni umanitarie aumentano, ma il modello assistenzialista continua a dimostrarsi sterile: non solo non lascia spazio all’autodeterminazione delle persone, ma specula sulle loro vite.
Ad Aprile sono stati stanziati più di 600mila euro ai comuni di Claviere e Bardonecchia per far fronte a quella che viene chiamata “emergenza umanitaria”. E’ evidente che non si tratta di un’emergenza: è la conseguenza diretta del dispositivo repressivo di frontiera. A livello europeo, un nuovo disegno di legge (New Pact on Migration and Asylum) è in via di sviluppo allo scopo di accrescere il potere repressivo di Frontex e ampliare gli accordi commerciali finalizzati ad esternalizzare i controlli in paesi extraeuropei (come Niger, Libia, Marocco, Tunisia…).
Un’alternativa a tutto questo è possibile e concreta: invitiamo chiunque abbia voglia di organizzarsi e costruire insieme il nuovo Rifugio Autogestito.
Abbiamo bisogno di materiali vari: materassi, coperte, cibo, vestiti pesanti, scarpe, occorrente per cucinare, stufe …
Oggi alle 12 pranzo condiviso e dalle 14 lavori collettivi che continueranno per tutta la settimana, venite numeros*!
Contro ogni stato e le sue frontiere
Freedom, hurriya, libertà
La Dogana Occupata chiama
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