NoTav :: Dopo 18 giorni di espropri

Dopo i 18 giorni passati a Chiomonte il nostro impegno riprende dunque in “smart working” seguendo la tragica moda del momento, e ci ritroviamo a spulciare i tanti verbali lasciati al nostro punto informativo. Cerchiamo insomma  ogni elemento utile a mettere altri granelli di sabbia negli ingranaggi della macchina che ci vuole espropriare dei nostri diritti oltre che dei nostri terreni.
Sommersi dai verbali e dalle tabelle ci conforta però il pensiero che una semplice procedura burocratica si è trasformata in una vera  mobilitazione iniziata in zona gialla, transitata per l’arancione e approdata al rosso.
TELT, a cui il Consiglio di Stato aveva risposto picche alla richiesta di essere esonerata dall’obbligo della convocazione dei 1054 comproprietari, si era poi giocata la carta della riduzione del danno: li aveva convocati ma scaglionandoli di 15′ in un arco di tempo di quasi quattro settimane nella speranza di trovarsene davanti pochi e intimoriti, e soprattutto ognuno solo di fronte all’ostentazione della sua forza protetta dalle forze dell’ordine pronte a loro volta a ricevere ordini dallo sceriffo-pubblico-ufficiale di TELT responsabile degli espropri.
Dalle nostri parti siamo abituati a questa inversione di ruoli ma ci stiamo interrogando anche con i nostri avvocati sull’anomalia di notifiche redatte con il chiaro intento di dissuadere dal rispondere alla convocazione: a cominciare dal luogo di convocazione lontano più di un chilometro e mezzo dal sopralluogo con continui riferimenti a possibili problemi di ordine pubblico ipotizzati con mesi di anticipo da un ente espropriante che pensa di potersi sostituire al ministero degli interni e alla questura.
In ogni caso anche questa volta le speranze di TELT sono andate deluse e il tentativo di dissuasione è fallito: si sono presentati oltre 600 notav-proprietari, in alcuni casi sostituiti da un loro delegato. Alcuni sono arrivati anche da altre regioni, ad esempio dal Veneto e dalla Toscana, e hanno ritrovato i notav che avevano lasciato anni fa, i notav che non si arrendono. Tutti o quasi hanno hanno lasciato al nostro gazebo i verbali appena firmati e contenenti minuziose osservazioni e contestazioni di procedure.
Le decine di militanti della valle (e non solo) li hanno accolti tutti i giorni, dalle 8 alle 17 aspettando poi che  gli ultimi tornassero dal sopralluogo prima di smontare il gazebo, quelli che non hanno partecipato in prima persona si sono tenuti in contatto pronti a intervenire in caso di difficoltà.Tutti abbiamo riconosciuto che anche in questa occasione abbiamo ricevuto ben di più di quanto abbiamo dato in termini di fatica. La resistenza è vita.
Comunque vadano poi le cose noi diciamo che è stata una bella esperienza. Un’altra partita si è giocata in queste settimane a Chiomonte, altre e più difficili sono ancora da giocare, il campionato è lungo e siamo fiduciosi.
Da queste parti diciamo “Sarà dura!” e tutti sanno a chi pensiamo.
Sarà dura!   

Ezio

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