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Il 1980 è l’anno della fine (definitiva) di un ciclo iniziato alla fine degli anni ’60, il Sessantotto.
E’ anche l’inizio della contemporaneità neoliberista che, in diverse forme, è diventata egemone nelle forme economiche, nelle dinamiche sociali, nella sostanza antropologica e nelle credenze ideologiche. Riflettere, indagare, capire è indispensabile per liberarci da rimpianti e illusioni, per aprirci alla ricerca di nuove forme di presenza e costruzione di percorsi critici, lontani da nostalgie e capaci di mettere in moto i conflitti necessari a sovvertire l’ordine delle cose.
Qui la riflessione di Fausto Bertinotti, testimone diretto di quella sconfitta a Torino.