Il senso della giustizia del governo? (…ovvero Shakespeare)

Non vi sembra un richiamo attuale?

“Hai mai visto tu un cane di un fattore abbaiare dietro a un povero?  E quel malcapitato scappare davanti al cagnaccio? Allora puoi dire di aver contemplato l’immagine solenne dell’autorità: un cane obbedito, nell’esercizio delle sue funzioni, da un uomo.

Ah, sbirro manigoldo ferma la tua mano sporca di sangue! Perché frusti quella puttana? Mettila tu adesso la schiena a nudo, giacché bruci di voglia d’adoperare con lei nel modo stesso per cui ora appunto la stai frustando. Impicca, l’usuraio, il truffatore!

Attraverso i suoi stracci a brandelli si mostrano i vizi minori; ma pellicce e mantelli nascondono tutto. Copri il peccato di una lamina d’oro e la solida lancia della giustizia si spezzerà senza ferire. Avvolgilo di stracci e la pagliuzza di un pigmeo te lo passa da parte a parte.

Nessuno è reo. Nessuno! Nessuno, dico; ne resto garante io. Credi a me, amico mio, ché ho il potere di tappare la bocca all’accusa. Inforca gli occhiali e, come un politicastro mestatore, fingi di vedere quel che non vedi. Via, via, via…!”

William Shakespeare
Re Lear
Atto IV, scena VI

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