Perché non siamo amici di Israele…

 

Come è possibile restare indifferenti?

Nella Striscia di Gaza sono 61 i morti (fra cui una bambina di otto mesi) negli scontri scoppiati al confine con Israele, secondo le agenzie di stampa locali, a poche ore dall’inaugurazione dell’ambasciata americana… L’aviazione israeliana aveva lanciato volantini sulla Striscia di Gaza invitando i palestinesi a tenersi lontano dal confine e a non partecipare ad attività violente. Oltre 2.800 i feriti, di cui moltissimi per colpi d’arma da fuoco. Oltre 10mila i palestinesi riuniti alla barriera di confine, dove sono dislocati cecchini israeliani.

“Chiunque si avvicini alla barriera tra Gaza e Israele viene considerato un terrorista”, così ha commentato il ministro dell’Istruzione israeliana, in un’intervista radiofonica, giustificando l’operato dell’esercito israeliano che ha aperto il fuoco contro le decine di migliaia di palestinesi.
E mentre il numero dei morti continua a salire, il premier israeliano, twitta lodi al presidente americano: “Che giorno fantastico! Grazie @Potus Trump”, senza neanche un cenno al bagno di sangue in corso a Gaza. Lo stesso dicasi di Trump, entusiasta della giornata a Gerusalemme.

15 maggio 2018

“Siamo indignati per il bagno di sangue in Palestina: ONU e UE intervengano immediatamente”

Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo

Siamo indignati per il bagno di sangue che sta avvenendo in Palestina. La decisione americana di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme e l’entusiastico consenso del governo israeliano contraddicono la storia millenaria di una città internazionale, culla e luogo di culto di varie religioni. Tale decisione è vissuta come un gravissimo oltraggio ed è stata condannata nel dicembre 2017 dalla Assemblea generale dell’ONU. L’inaugurazione dell’ambasciata, le stragi delle scorse settimane e il massacro di ieri potranno causare conseguenze gravissime per Israele e Palestina, per il Medio Oriente e per il mondo intero. È sconcertante l’impotenza della comunità internazionale. In altri casi per molto meno sono stati assunti concreti provvedimenti. Non basta l’assenza delle delegazioni della grande maggioranza dei Paesi dell’UE all’inaugurazione dell’ambasciata americana. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea si muovano immediatamente. I governi europei e gli stessi partiti italiani assumano una posizione chiara e ferma. Mai come oggi occorre rilanciare la proposta di due popoli in due Stati, perché la politica dei muri e della repressione feroce porta soltanto a nuovi e catastrofici sviluppi.

Carla Nespolo – Presidente Nazionale ANPI
15 maggio 2018

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