Il PRC e Roberto (ma non solo lui).

(dal blog  www.alasinistra.org )

Che tristezza assistere a storie che si dissolvono!  Che tristezza vedere anteporre il riconoscimento del proprio valore “…avendo il Prc  contribuito in modo determinante…” invece di domandarsi “…dove abbiamo sbagliato?”.  Qui non siamo di fronte all’ottimismo della volontà ma all’inconsapevolezza: ancora risposte burocratiche!

Mentre il mondo imbocca una deriva che rasenta la catastrofe dei corpi e delle menti, la sinistra e il centro sinistra si riposizionano, si affannano a costruire apparati e gruppi dirigenti, chiamano vittoria le dimissione di un inutile Ministro, si gingillano con le forme della politica senza scorgere la propria inadeguatezza!

Ho fatto scelte (certamente discutibili) diverse ed esterne alle istituzioni, convinto della autonomia del sociale e della necessità di sviluppare una critica radicale alla democrazia rappresentativa,   ma questo mai mi impedirebbe il confronto con altri soggetti (della stessa area poi!): la collaborazione va ricercata, pretesa, agita per portare sul terreno istituzionale (se serve) i disagi di una società sofferente.

Ci sono politici di sinistra seduti nei Consigli comunali e provinciali che attendono solo che il centro destra si dissolva per volontà propria, per poter innalzare l’inno, obsoleto, all’alternanza; altri fanno i tecnici (?), graditi a sinistra (forse) e a destra, perché pensano che la politica sia una guerra di posizioni; altri ancora coltivano i propri interessi in attesa di tempi migliori.  Quelli che provano ad agire devono richiedere la collaborazione dei partiti che li hanno eletti (senza essere sicuri di ottenerla) per produrre iniziative. Mentre all’esterno c’è chi sogna partiti-movimento su internet!

A quando una riflessione sulla crisi della politica? …quando la messa in discussione delle forme-partito? …quando si avvierà una riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa? …sulla necessità, non più rinviabile, di avviare esperienza di democrazia partecipata?

Che matto! …dimenticavo cha da Machiavelli in poi (è chiaro a tutti!) la politica è conquista del potere, gestione e mantenimento del potere più a lungo possibile! …e pensare che credevo che la politica fosse l’organizzazione del soddisfacimento dei bisogni comuni!  che matto che sono, devo aver visto film e letto libri diversi!

marco sansoè

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