Dalle scuole biellesi un documento contro la “riforma” e per la difesa della scuola pubblica

Al termine dell’anno scolastico è circolato nelle scuole un documento preparato da insegnanti di diverse scuole che, personalmente o in rete, si sono confrontati e hanno deciso di presentare nei Collegi dei Docenti che si sono svolti nel mese di giugno. Nelle diverse scuole il documento è stato adeguato alle varie realtà, ma i ritocchi sono minimi. 

In alcune scuole non è stato possibile presentarlo perché i Collegi si erano già riuniti, in altre l’indisponibilità dei Presidi ne ha impedito la presentazione: alcuni dirigenti hanno ormai un tale timore di eventuali interventi punitivi nei loro confronti, qualora diano spazio ad un confronto libero e aperto sui problemi della scuola e della “riforma”, che hanno preferito evitare che il tema venisse discusso in Collegio dei Docenti…, ma è stato comunque sottoscritto. 

I dati più interessanti sono i seguenti: è stato votato al Bona con una sola astensione; all’ITI con con 3 contrari e 2 astenuti, su 261 votanti; all’unanimità alla Scuola media di via Adis Abeba; è stato sottoscritto da 4/5 dei docenti dell’Istituto di Mosso…

Nel documento gli insegnanti si assumono interamente le responsabilità della propria funzione, ma dichiarano l’indisponibilità a collaborare alla realizzazione di qualsiasi progetto che porti alla riduzione della qualità della formazione e a supplire con il proprio lavoro alla riduzione di risorse e di personale voluta della “riforma” e dal taglio dei finanziamenti.

Nel biellese ci saranno 90 cattedre in meno, 40 docenti soprannumerari, 45 lavoratori del personale ATA in meno, una drastica riduzione dei fondi d’istituto e con ciò l’espulsione definitiva degli insegnanti precari, …ma gli studenti non sono diminuiti!   Non saranno i lavoratori, quelli che resteranno, a supplire alle carenze del sistema, provocate da scelte sbagliate che penalizzano l’educazione e l’istruzione pubbliche.

 un gruppo variegato di insegnanti

In questi ultimi mesi abbiamo speso tempo, energie e intelligenza per contribuire ad avviare l’anno scolastico 2010-2011. Ci siamo destreggiati, tra contraddittori e spesso irrazionali decreti e circolari ministeriali, nell’intento di non penalizzare gli studenti.

Il nostro senso di responsabilità ha dovuto fare i conti con orari che cambieranno e cattedre che diminuiscono. Abbiamo dovuto tradurre in soluzioni concrete scelte che mortificano la nostra professionalità e avviano processi di riduzione della qualità dell’offerta formativa.

Ma l’anno scolastico 2010-2011 partirà e se il suo avvio non sarà regolare e sereno le responsabilità possono ricadere solo su un’Amministrazione scolastica lontana dalla scuola reale.  Noi abbiamo fatto il nostro dovere, docenti di ruolo e precari che in tanti il prossimo anno non ritroveremo la nostra cattedra.

Ma ora ci dedicheremo alla formazione dei nostri studenti.  Saremo indifferenti alle sorti della “riforma”, che appare sempre più un involucro vuoto costruito per ridurre le spese per l’istruzione, e ostacoleremo i tentativi di ridurre la qualità della formazione. Ma se non ci saranno le risorse umane e economiche sufficienti per fornire un servizio adeguato non saremo noi a supplire a quelle carenze…

Noi ci dedicheremo alla formazione dei nostri studenti, denunciando la riduzione delle risorse per la scuola pubblica, l’aumento dei carichi di lavoro per tutti i lavoratori della scuola, la riduzione delle attività integrative e quant’altro…

Dopo aver licenziato gli insegnanti precari, ora bloccano contratto, stipendi e scatti di anzianità a tutti (invece di far pagare i veri responsabili: banche e finanza, spendono più dell’ammontare della manovra in armamenti!).

Ma noi ci dedicheremo alla formazione dei nostri studenti e non saremo esecutori di questa “riforma” ma critici fruitori, contrari a questo come ad ogni progetto distruttivo della scuola pubblica che non ci vedrà complici!

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