Da Cameri, contro la guerra,
la militarizzazione e le politiche
del governo Meloni
L’Europa e l’Italia sono in piena fase di riarmo. Da ben prima del governo Meloni il Paese sta destinando risorse pubbliche senza precedenti alla produzione e all’acquisto di armi — dai nuovi F-35 allo stabilimento FACO di Cameri, cuore pulsante della fabbrica di guerra europea — mentre sanità, scuola, servizi sociali e transizione ecologica vengono smantellati.
Il 15 novembre 2025, a Cameri, si partecipa ad una mobilitazione popolare che non si riduce a un singolo presidio.
Facciamo anche qui un primo passo di una rete antimilitarista diffusa, che unisce collettivi, associazioni, comitati locali, sindacati di base, attivisti per la pace, per i diritti umani e per la giustizia climatica, con l’obiettivo di coordinarsi su scala regionale e nazionale.
- Opporsi al riarmo dell’Europa e del governo Meloni e alla militarizzazione dell’economia;
- Denunciare il ruolo di Leonardo S.p.A. e delle altre aziende belliche come attori di guerra protagonisti di violazioni dei diritti umani;
- Bloccare l’aumento della spesa militare (da 30 a 100 miliardi entro il 2035) e restituire risorse a sanità, scuola, welfare e transizione ecologica;
- Promuovere la riconversione civile delle industrie oggi dedite alla produzione di armi;
- Costruire un fronte comune tra Nord e Sud Italia, connesso alle lotte antimilitariste europee e internazionali.
La rete si fonda su principi di nonviolenza attiva, trasparenza, democrazia orizzontale e solidarietà internazionalista. Attraverso assemblee locali, campagne informative, iniziative di disobbedienza civile nonviolenta e pressione sulle istituzioni, miriamo a rendere visibile e inarrestabile il rifiuto popolare alla guerra.
Prime adesioni:
Coordinamento Novara per la Palestina (NO)
Comitato Vercelli per la Palestina (VC)
Associazione Culturale equAzione Chiusa di Pesio (CN)
Individualità lombarde e piemontesi
No Army No Border – Il nero drappo (VCO)
