Docenti dell’IIS G. e Q. Sella :: Lettera di condanna di ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio

Noi, docenti dell’IIS Giuseppe e Quintino Sella, sentiamo il dovere di condannare pubblicamente l’escalation di violenza, sopraffazione e violazione della dignità umana a cui assistiamo nell’ultimo periodo. 

Il nostro compito è quello di formare cittadini e cittadine consapevoli, capaci di osservare criticamente la realtà̀, di riconoscerne le dinamiche, di nominarle per ciò che sono e di assumersi la responsabilità di prendere posizione. Sentiamo il dovere di testimoniare la nostra scelta quotidiana in favore della pace, dei diritti universali e della civile convivenza tra i popoli.

Da decenni i popoli che vivono nell’area della Palestina sono vittime di un conflitto complesso, prolungato, estenuante; subiscono le decisioni di pochi, l’indifferenza di molti e la complicità di qualcuno. La situazione attuale rappresenta a tutti gli effetti una tragedia umanitaria, con un altissimo numero di vittime civili, a cui si accompagnano la distruzione di scuole, ospedali e infrastrutture essenziali da parte di un esercito occupante e la privazione dei più elementari diritti umani, in particolare per bambini, donne e anziani. L’assedio a cui è costretta la popolazione civile, nell’ultimo periodo, ha assunto forme e dimensioni che molte voci autorevoli della comunità̀ internazionale non esitano a definire genocidarie.

Ci uniamo dunque alle voci di chi, in Italia e nel mondo, invoca il cessate il fuoco immediato, il rispetto del diritto internazionale e la costruzione di una pace fondata sul riconoscimento reciproco, sulla giustizia e sull’uguaglianza tra i popoli. Ogni retorica che vede nel conflitto permanente, nella guerra e nella sopraffazione l’unica strada per la risoluzione delle controversie è profondamente sbagliata e produrrà solo strage e annientamento per chi la subisce. Noi la ripudiamo, come la nostra Costituzione la ripudia. 

Consideriamo doveroso, inoltre, riaffermare il sistema di principi su cui si regge la nostra idea di comunità democratica. 

In particolare affermiamo che:

  • il silenzio o l’indifferenza davanti a tali violazioni dei diritti fondamentali rischiano di essere una forma di complicità morale e di tradimento dei valori universali sanciti dalla nostra Costituzione e che la comunità scolastica ha il dovere di difendere e tramandare;
  • esprimere solidarietà alle vittime innocenti e condannare con fermezza ogni forma di genocidio, di violenza indiscriminata e di negazione dei diritti fondamentali non significa schierarsi contro un popolo, ma in favore dell’umanità intera;
  • il ruolo degli insegnanti italiani è, oggi più che mai, quello di essere testimoni e custodi di una cultura di pace, educando gli studenti a riconoscere l’altro come uguale a sé e a comprendere che il diritto alla vita, alla libertà e alla dignità non conosce confini;
  • l’educazione alla cittadinanza democratica e alla pace non può limitarsi a un principio astratto, ma deve tradursi in gesti concreti, anche simbolici, che mostrino alle giovani generazioni la coerenza tra ciò che si insegna e ciò che si vive;
  • educare è un atto politico e morale: implica il coraggio di scegliere da che parte stare, soprattutto nei momenti storici in cui i valori fondanti della convivenza civile vengono messi in discussione.

Quindi:

  1. esprimiamo pubblicamente la nostra solidarietà al popolo palestinese, vittima di gravi violazioni dei diritti umani fondamentali, e a tutte le popolazioni che nel mondo subiscono violenze, guerre e privazioni;
  2. ci uniamo alla condanna internazionale delle stragi di civili e di ogni forma di genocidio, riaffermando il valore inalienabile della vita;
  3. ci impegniamo a promuovere all’interno delle attività didattiche momenti di riflessione, studio e approfondimento sui temi della pace, dei diritti umani, della convivenza civile e della giustizia internazionale, affinché le nuove generazioni siano consapevoli e attive nel costruire un mondo più equo;
  4. invitiamo le istituzioni nazionali e internazionali a porre in atto ogni sforzo diplomatico, politico ed economico per arrestare l’escalation di violenza e per avviare un processo di pace giusta e duratura;
  5. promuoviamo il coinvolgimento della comunità scolastica del territorio al fine di testimoniare l’impegno della scuola italiana nella difesa dei valori costituzionali e universali di umanità, solidarietà e pace.

Biella, 2 ottobre, Seguono 65 firme

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