La guerra, come una delle forme assunte dal capitalismo, conduce all’abbattimento di ogni limite. In questa corsa oltre ogni soglia, l’aggressività competitiva è indispensabile e comporta l’intensificazione della violenza. Quello che resta è sofferenza e la distruzione di tutto ciò che sostiene la vita: questa l’essenza della guerra.
Oggi più che mai occorre dire che l’uccidere è storicamente maschile. È maschile il pensiero militarista secondo cui dare la morte è il più grande dei poteri, letale risposta al dare la vita come massima potenza del femminile.
Qui Bruna Bianchi, su Comume.info, indaga l’estesa riflessione ecofemminista, che muovendo da Rosa Luxemburg giunge ai contributi più recenti
La guerra eterna e illimitata …di Bruna Bianchi
