La Ciclofficina Thomas Sankara a Riace

Due giorni a Riace per l’Associazione “Arci Solidarietà Ciclofficina Thomas Sankara”

La Ciclofficina “Thomas Sankara” il 19 e 20 luglio si è recata a Riace in Calabria ospite del sindaco Mimmo Lucano. L’invito era stato fatto a Bruxelles qualche mese fa, durante l’incontro con Francesco, volontario della Ciclofficina, che in bicicletta da Biella a Bruxelles aveva portato messaggi di solidarietà e inclusione alle persone migranti.

La presenza della Ciclofficina era prevista all’interno di un’iniziativa organizzata dal sindaco che prevedeva anche la partecipazione di alcuni europarlamentari e di altre organizzazioni no-profit che si occupano di migranti. La delegazione dell’europarlamento era composta da Ilaria Salis, Benedetta Scuderi, Pasquale Tridico, Arash Saedi. Era presente anche Luisa Morgantini in rappresentanza di AssopacePalestina.

La nostra partecipazione oltre ai momenti di dibattito era stata richiesta in particolare per la visita alla tendopoli di San Ferdinando dove vivono circa 500 persone migranti. Dire vivono ci pare un eufemismo considerate le condizioni in cui si trovano. Condizioni igienico sanitarie al limite della sopravvivenza, un’offesa alla dignità umana. Il totale abbandono in cui si trovano queste persone è impressionante. In terra di caporalato e ‘ndrangheta l’assenza dello Stato è vergognosa. Nonostante le condizioni abbiamo incontrato alcune persone che in quel posto ci vivono. Sono venute presso la nostra postazione a ricevere le biciclette che eravamo riusciti a portare e a farsi ripararne alcune delle loro. Sono stati commoventi per come ci hanno accolti, nonostante le difficoltà della loro condizione ci hanno trattato da amici, scherzosi e sorridenti malgrado quella malinconica espressione nei loro occhi. Alcuni si sono raccomandati di non postare sul web le loro facce, non volevano correre il rischio di essere visti dalle loro famiglie. Nessuno, anche da parte di coloro che hanno preferito continuare a restare invisibili, ha avuto atteggiamenti rabbiosi o violenti. Al loro posto non so cosa avremmo fatto noi.

In questi giorni abbiamo incontrato anche persone e realtà significative, come: il militante di Rosarno che insieme all’ex sindaco ci ha fatto visitare la sede della Casa del Popolo che hanno riaperto, 75enne, si è commosso quando ci ha fatto vedere la fotografia che ritraeva suo padre insieme ad altri braccianti, Riccardo, assistente di Lucano, che ci ha calorosamente accolti, Souzan, anche lei assistente di Lucano, palestinese cresciuta a Napoli, impegnata contro le disuguaglianze e il genocidio che sta avvenendo a Gaza; Cristina, ricercatrice che studia le morti ai confini europei; e gli abitanti di Riace, sempre gentili ed accoglienti.

Cosa ci portiamo a casa? La volontà di proseguire un cammino che è solidarietà ma anche azione politica. Schierarsi è politica. Denunciare un governo che sceglie il neocolonialismo, il populismo e gli interessi economici anziché la giustizia sociale e la cura dell’ambiente, è un dovere. Così come criticare una sinistra reticente o assente. Siamo grati per questa opportunità e ci impegniamo affinché non resti un episodio isolato, ma l’inizio di una collaborazione duratura.

“Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.” Lorenzo Milani

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