Mercoledì 30 aprile, dopo sedici giorni di presidio è stato raggiunto l’accordo tra sindacati e Giuliani Arredamenti. Per le organizzazioni dei lavoratori si tratta di “una bellissima vittoria che arriva alla vigilia del Primo Maggio”.
I lavoratori di Forlì, che finora hanno lavorato nello stabilimento di via Gramadora 8 con contratto di somministrazione, saranno assunti direttamente da Giuliani Arredamenti con un percorso di stabilizzazione di 84 persone entro l’anno sulla base dell’unico criterio dell’anzianità e per tutti il diritto di precedenza sulle future assunzioni. “Una vittoria che arriva dopo 100 ore di sciopero, sedici giorni di presidio giorno e notte, in cui i lavoratori non hanno mai perso la voglia di lottare per i diritti e per il riconoscimento della loro dignità”. È quanto si legge in una nota dei sindacati di categoria locali, che ne danno notizia.
Dopo l’incontro in Prefettura della scorsa settimana con tutte le parti interessate, Giuliani Arredamenti si era dimostrato aperto al dialogo per trovare una soluzione condivisa tra Cgil, Cisl e Uil, la categoria dei lavoratori del legno e dei somministrati
Oltre al percorso di stabilizzazione, l’accordo, votato e approvato all’unanimità oggi in assemblea dai lavoratori fuori dallo stabilimento, prevede anche un aumento di 100 euro al mese per chi lavora da lungo tempo nello stabilimento, insieme a un ulteriore aumento che deriva dall’applicazione del contratto delle piccole e medie imprese. Per comprensivi 125 euro mensili in più in busta paga.
L’azienda si impegna inoltre a rendere adeguate le condizioni di salute e sicurezza, spiegano le sigle, “perché quello che abbiamo visto e ascoltato nelle testimonianze non deve più ripetersi, su questo punto stanno già lavorando gli enti preposti come richiesto dalla Prefettura”.
Il sindacato entra alla Giuliani Arredamenti: “La prossima assemblea sindacale si terrà all’interno dello stabilimento, terremo monitorato il riconoscimento degli straordinari in busta paga, il riconoscimento dei diritti anche del personale che è arrivato da poco in azienda e la distribuzione dei dispositivi di sicurezza che sono un diritto e non un premio”.
Alla Giuliani Arredamenti i lavoratori eleggeranno la loro rappresentanza sindacale all’interno del luogo di lavoro. “Questa vertenza simbolo che ha raggiunto una visibilità a livello nazionale, dimostra che anche che i lavoratori precari e sfruttati se uniti posso lottare per ottenere i loro diritti”.
“La vertenza Giuliani è l’emblema di un modello produttivo malato, basato sullo sfruttamento, sul dumping contrattuale e sul mancato rispetto della dignità umana. Tutto questo avviene all’interno di una cornice normativa aggravata da Jobs Act e dalla legge Bossi-Fini, che in questi anni hanno prodotto precarietà e un disvalore del lavoro, agevolando processi malavitosi di intermediazione di manodopera migrante”.
La vertenza della Giuliani Arredamenti e il risultato raggiunto parlano all’intero movimento operaio di questo Paese. Il coraggio di questi ragazzi, che dal 14 aprile sono in sciopero e in presidio davanti all’azienda, ci consegna la responsabilità di andare avanti con determinazione.
Fillea-Cgil