Non perdere tempo a sperare. È tempo di disertare …di Franco Berardi Bifo

[…] A questo proposito ho letto un magnifico messaggio di Roger Hallam, dalla prigione britannica nella quale è detenuto per avere denunciato gli effetti del collasso climatico. Appena esco da qua dentro, dice il leader di Extinction Rebellion, andrò nelle strade e riprenderò la mia attività di agitatore. Un esempio di intrepidezza etica e di sfida estetica. “Voglio andare porta a porta a convincere la gente”, dice Roger. Io mi chiedo: a convincerla di che? Roger Hallam descrive molto bene la situazione: “Il 52 per cento degli elettori ispanici ha votato per Trump. Il solo gruppo che ha votato per i democratici sono i bianchi che hanno fatto il college. Interessante, no? Da tempo sostengo che dovremmo andare a bussare alla porta della gente. Ma pochi, soprattutto tra i bianchi con educazione superiore, hanno voglia di parlare con la gente. Meglio stare sui social media a lamentarsi di Trump. La depressione può essere deliziosa, no?”.

Hallam ci rimprovera perché invece che andare a convincere la gente (non si sa di che) stiamo qui chiusi in camera e ci deprimiamo. Qui non sono d’accordo con lui. Io penso che la depressione sia un atto di saggezza, e soprattutto so che la depressione evolve, e si trasforma in qualcos’altro. Può evolvere in fanatismo reazionario, aggressività contro qualche capro espiatorio, fascismo insomma. È quello che sta accadendo su larga scala. Ma la depressione può evolvere invece come abbandono dell’attesa di ogni futuro (o speranza). Può evolvere in diserzione, abbandono della sfera storica.

Se proprio dovessi andare in giro con Roger, a bussare alla porta della gente, credo che proprio questo gli direi: “Prepara un fagotto con lo stretto indispensabile e vieni via con me. Non perdere tempo a sperare, è il tempo di scappare. E quando si scappa non ci si limita a scappare, si cercano nuove tecniche di sopravvivenza, nuove forme di amicizia e di erotismo”.

Comune, 23 dicembre 2024

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