Denunciamo la pratica della repressione preventiva del Procuratore Caselli.
La preoccupazione di Caselli relative alle azioni antagoniste, che crescono fuori e lontano dagli schemi classici della politica ufficiale e dai partiti, non sono giustificate: avvelenano il clima, impediscono la dialettica politica, favoriscono lo scontro, vogliono isolare una lotta di popolo facendola passare per una lotta minoritaria e violenta.
Rifiutiamo questo schema irresponsabile, chiediamo la liberazione di Elena e Marianna, incensurate e accusate di reati lievi con prove ambigue.
Chiediamo che cessi il processo di militarizzazione della Val Susa e la sistematica falsificazione dei fatti e delle responsabilità operate dai media.
Diamo vita a pratiche pacifiche e non violonte condivise, capaci di salvaguardare il territorio, coinvolgendo la popolazione locale.