Vi allego un appello dei curdi siriani, che chiedono una mobilitazione internazionale reale per fermare l’invasione delle forze armate turche in Rojava, le regioni settentrionali della Siria. Esse sono abitate soprattutto da curdi e sono difese da quell’ YPG (uomini) e YPJ (donne) che hanno avuto un ruolo fondamentale nella lotta in Siria contro l’ISIS.
L’invasione del Rojava da parte turca consentirà la riorganizzazione dell’ISIS, che perciò tornerà a essere una grande minaccia anche in Europa. Dal Rojava non sono mai venuti attacchi alla Turchia. Esso non ha mai rappresentato una minaccia per quel paese.
Erdogan vuole distruggere la democrazia curda, il suo pluralismo etnico e religioso, la sua eguaglianza di genere, la sua economia ecosostenibile, nel quadro di un’intenzione dichiarata di annessione di territori siriani (ma anche iracheni e greci).
Chiediamo a chiunque voglia un mondo di pace di non lasciarli soli. Il primo bisogno oggi delle popolazioni di tutto il mondo è la protezione dell’ambiente e del clima: e i curdi sono di ciò all’avanguardia, stanno applicando le richieste di quelle centinaia di migliaia di giovani che in questi giorni hanno manifestato per quella protezione.
“Che cosa ha fatto Trump ?” si chiede il giornalista Trofimov, corrispondente per gli esteri dell’ Wall Street Journal. “In pratica gli Usa hanno convinto i curdi a smantellare le posizioni difensive che scoraggiavano la Turchia, promettendo in cambio garanzie di sicurezza: ma quando i curdi si sono trovati indifesi Trump ha dato a Erdogan il via libera per invadere”.
L’ Unione Europea sembra prendere le distanze dalla Turchia, affermando come non ci sia soluzione militare della questione: ma se i governi europei non saranno più espliciti e determinati contro l’invasione turca, diverranno di fatto complici della Turchia.
Cosa sia la Turchia di Erdogan lo sappiamo, ormai, anche se, se ne parla poco: migliaia di giornalisti, docenti universitari, militari, cantanti, attori e tante altre persone che non la pensano come lui sono stati arrestati e condannati in processi politici che si basano su falsi indizi, e si trovano dentro a nuove prigioni costruite come campi di concentramento. In Turchia, ancora, il femminicidio negli ultimi anni è aumentato del 1400%: la Turchia fa la guerra, oltre ai curdi, anche alle donne.
Mi fermo qui, vi prego di far circolare tutte le informazioni che ci arrivano, facciamo in modo che lo sdegno per quello che succede a danno dei curdi aumenti sempre più e che il governo italiano e gli altri governi europei abbiano il coraggio di prendere una posizione forte.
Silvana Barbieri
Contro l’occupazione turca e la pulizia etnica nel nord-est della Siria.
Fin dall’inizio dell’ amministrazione autonoma della democrazia curda nel nord-est (DASA), il confine tra la Turchia ed il nord-est della Siria era definito estremamente sicuro e non c’erano state azioni terroristiche contro la Turchia da questo territorio.
In un recente incontro mediato dagli USA tra lo stato turco e DASA, le forze democratiche siriane (SDF) hanno dimostrato la volontà di lavorare insieme per il mantenimento della pace.
La nuova disposizione rilasciata dalla Casa Bianca ha violato l’accordo raggiunto tra DASA e lo stato turco.
La risoluzione dimostra in apparenza la volontà di abbandonare i curdi, in un’area che è stata fino ad ora un’oasi di stabilità e convivenza in Siria, per andare incontro ad un periodo di sanguinosi conflitti.
Erdogan ed il suo regime autoritario rappresentano una dittatura totalitaria, basata sulla persecuzione militare e violenta delle minoranze contro i curdi ed i loro alleati nel nord-est siriano. Più di 11000 tra uomini e donne delle forze di sicurezza nord-est siriane hanno lasciato la vita per liberare la regione dall’ISIS, per proteggere e dare un futuro migliore alla regione, oltre 22000 feriti.
Il mondo intero è stato protetto da questa campagna.
Un’invasione dell’esercito turco darà nuovo vigore all’ISIS, per commettere nuovi crimini contro l’umanità e coinvolgere una volta ancora il medio oriente, l’Europa ed il mondo in morti e distruzioni e costringere milioni di persone ad abbandonare le proprie case e diventare dei rifugiati.
Quindi noi chiediamo alle organizzazioni internazionali, alle società civili di tutto il mondo di indire una manifestazione contro l’occupazione turca e la pulizia etnica contro i curdi il 12 Ottobre 2019.
Stop all’occupazione turca!
Stop alla pulizia etnica!