Cresce l’idea dell’essere umano azienda di se stesso, responsabile esclusivo dei propri fallimenti e artefice dei propri successi. Una visione che ha come conseguenze la rottura delle reti sociali, perché ogni individuo è visto come un possibile competitore. Non si è più una persona, ma il numero dei like sui social, il numero dei chili sulla bilancia, il voto che si prende a scuola, il numero che rappresenta il tuo stipendio. Un terreno ideale su cui si impiantano le nuove “malattie”: i disturbi alimentari, le crisi di panico, le depressioni, che sono caratterizzate non tanto dal vissuto di colpa, come in passato, quanto da quello di inadeguatezza: “non valgo nulla!”. Il rapporto Espad 2024, promosso su scala europea ogni quattro anni, ha coinvolto in Italia 20.000 studenti e ci ha dato dei numeri inquietanti. Ma ancora più inquietante è che, tra gli adolescenti, l’uso di psicofarmaci negli ultimi dieci anni in Italia, è raddoppiato.
Psicofarmaci: dietro l’abuso non c’è un destino cinico e baro …di Ugo Zamburru
