Se per un momento abbandonassimo il vuoto della cultura politica dominante e abbassassimo il nostro sguardo, potremmo accorgerci che le più importanti storie di cambiamento in profondità degli ultimi trent’anni, dalle comunità zapatiste a quelle del Rojava, passando per le rivolte in Argentina (2001) e Grecia (2008) (ma anche la “primavera araba” e oggi le rivolte in Marocco, Madagascar, Nepal, ecc.), hanno messo in discussione lo Stato e la sua funzione. Queste esperienze si sono inserite nella “crisi della politica” rivelando la perdita di ruolo dei partiti, come strumenti di rappresentanza e di lotta, considerandoli spesso parte del problema. Il tipo di organizzazione che, tra inevitabili limiti, hanno adottato, dice Alejandro Olmo, è assembleare e autodeterminato, favorendo processi decisionali collettivi e diretti
Oltre i rapporti sociali capitalistici …di Alejandro Olmo
