La risposta ell’escalation delle guerre …di Raúl Zibechi

La guerra è uno strumento importante per lo sviluppo del capitalismo, oggi, forse, è l’unica condizione che ne può garantire l‘esistenza. Le spese in armamenti si moltiplicano insieme alle guerre, che si diffondono, sotto diverse forme, in tutto il mondo. Cosa possiamo fare noi “anticapitalisti e antimperialisti“? Raúl Zibechi ci suggerisce una risposta di movimento, un nuovo comunismo

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Il capitalismo reale sta moltiplicando le guerre perché è l’unico modo in cui può sopravvivere. Guerre tra stati, guerre interne mascherate da lotta al narcotraffico o difesa della democrazia, guerre non dichiarate per accaparrarsi beni comuni, guerre imperialiste sempre più spietate. La prossima sarà probabilmente contro il Venezuela, poiché la fragile tregua a Gaza, che chiamano la “fine della guerra”, consente loro di scegliere altri scenari per continuare l’escalation militarista.

[…] Ancora una volta, la domanda è cosa faremo noi, quelli di noi che si definiscono anticapitalisti e antimperialisti. Potremmo soccombere a questa manovra allentando la nostra resistenza e solidarietà, il che rappresenterebbe una grave sconfitta. Possiamo affrontare direttamente la guerra del sistema con la nostra guerra, il che ci porterebbe a facilitare un nuovo genocidio. Possiamo adottare, in ogni luogo a modo suo, la proposta zapatista di resistere e creare qualcosa di nuovo, come i Beni Comuni, che rappresentano una sfida enorme perché implicano percorsi completamente nuovi, percorsi che nessuna rivoluzione al mondo ha mai percorso fino ad ora. A poco a poco, stiamo arrivando a capire che i Beni Comuni sono una nuova strategia o forma di lotta e resistenza. Se ho capito qualcosa, credo che sia un modo per rafforzare la resistenza e, allo stesso tempo, un percorso verso la costruzione di un mondo nuovo. Una sorta di cardine che dobbiamo esplorare, trapiantare in ogni realtà, testare, fallire e così via.

Raúl Zibechi, Comune, 18 ottobre 2025

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